Dire il falso di fronte all’autorità giudiziaria può costare molto caro. Ne sa qualcosa un ternano di 54 anni che venerdì è stato condannato dal tribunale di Terni – giudice Barbara Di Giovannantonio – a sedici medi di reclusione (pena sospesa) ed a pagare un risarcimento di 20 mila euro complessivi – 8 dei quali a titolo provvisionale – alla persona offesa, un altro ternano di 55 anni, costituitosi parte civile attraverso l’avvocato Massimo Oreste Finotto.
La vicenda
In pratica il primo, accusato di ‘falsa testimonianza’, aveva reso dichiarazioni false nel contesto di un procedimento civile che vedeva l’ex coniuge, da cui si era separato, opposta al proprietario dell’abitazione dove quest’ultima viveva. Questioni di affitti mai pagati – ma il 54enne aveva affermato di aver visto l’ex moglie consegnare materialmente i soldi al locatore – e pure di versamenti effettuabili, o meno, tramite bonifico piuttosto che in contanti. Il contrasto fra i contenuti delle sommarie informazioni testimoniali e quanto poi dichiarato in tribunale, aveva portato il padrone di casa a sporgere denuncia. Ne era scaturito il procedimento penale giunto venerdì alla sentenza di primo grado, con la condanna in linea con quanto chiesto in aula dal pm Cinzia Casciani.