Terni, Tevere-Nera: consorzio senza pace

Non c’è pace per il consorzio di bonifica Tevere-Nera. A neanche due settimane dal voto per l’elezione del nuovo cda, disertato da gran parte degli aventi diritto, saltano già le prime teste: quelle dei consiglieri che, direttamente o in rappresentanza del Comune di appartenenza, hanno debiti o contenziosi pendenti con l’ente consortile. E la cosa sembra destinata a sccatenare una ridda di ricorsi e carte bollate.

Il voto del 28 giugno aveva portato all’elezione di sette consiglieri: Ortenzio Matteucci e Moreno Montori per la ‘fascia 1’, il presidente di Coldiretti Massimo Manni (fascia 2), Gabriele Vacata e Giovanni Ciardo (fascia 3) e i sindaci di Amelia e Ferentillo, Riccardo Maraga e Paolo Silveri.

Il ‘terremoto’ lo ha scatenato la delibera con cui il commissario straordinario dell’ente, Mauro Andrielli, ha sancito la revoca dell’elezione di due consiglieri, Moreno Montori e Gabriele Vacata, sulla base dell’articolo 19 dello statuto consortile: il primo perchè «non risulta aver pagato contributi consortili per l’anno 2010» e il secondo perchè il comune di Attigliano, di cui Vacata è funzionario, non avrebbe versato la tassa per tre annualità: dal 2010 al 2012.

Beffati I primi a mettere in discussione la validità del voto, ma per altre ragioni, erano stati i sindaci di Attigliano e Bassano in Teverina, Daniele Nicchi e Alessandro Romoli, che avevano diffidato ufficialmente il consorzio dal procedere con la proclamazione degli eletti. La delibera-bomba del 9 luglio, alla fine, ‘colpisce’ anche loro: il comune di Bassano in Teverina ha infatti un contenzioso aperto con il consorzio Tevere-Nera, con tanto di ricorso pendente di fronte alla Commissione tributaria regionale. Per Attigliano, invece, valgono i motivi che hanno portato all’esclusione di Gabriele Vacata: il mancato versamento del contributo fra il 2010 e il 2012.

Risultato Alla fine entrano nel consiglio di amministrazione un volto ‘noto’ come quello di Leo Venturi – per lungo tempo nel comitato ‘No Tevere-Nera’ contrario alla tassa – e Sergio Tamburini (Coldiretti). Un valzer che, sul piano dialettico ma anche legale, sembra appena iniziato.

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