Terni, tombe ‘al buio’: «Colpa del Comune»

Protesta di un gruppo di cittadini che da un anno non riesce ad attivare il servizio di luce votiva. Per l’ente, un mancato introito

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Un’odissea che va avanti da mesi e che finora – è proprio il caso di dirlo – non ha visto la luce. E’ quella vissuta sulla propria pelle da numerosi cittadini ternani che ora hanno deciso di farsi sentire. Persone che, al dolore per la perdita di un proprio caro, hanno dovuto aggiungere il disagio legato all’impossibilità di accendere anche solo un piccolo lumino sulle tombe dei congiunti. E al tutto – su un piano diverso – si aggiungono anche mancati introiti, piuttosto consistenti, per le derelitte casse comunali.

Il nodo è rappresentato dalla luce votiva al cimitero di Terni, servizio transitato in passato dalla Votiva Lux all’Asm e poi tornato in capo al Comune di Terni, dopo una trafila legale finita anche all’attenzione del Tar dell’Umbria.

La denuncia «Siamo un gruppo di cittadini – scrivono – che hanno visto subire nel corso dell’ultimo anno, la triste dipartita di almeno un proprio caro. Per tutti i coinvolti, sarebbe stato importante avere la possibilità di garantire una luce votiva presso il loculo dell’estinto di modo da eseguire non solo un nostro desiderio, ma molto spesso quello della stessa persona ormai scomparsa, che tante volte si era raccomandata in vita di non voler restare ‘al buio’. Sfortunatamente tutto ciò ad oggi non ci è stato ancora consentito e tra continui rimandi e ritardi da parte dell’amministrazione, ci ritroviamo ancora con il rimorso e la rabbia di non aver potuto esaudire un così semplice desiderio».

Cosa è accaduto A questo punto i cittadini riepilogano la tortuosa vicenda del servizio di luce votiva che riguarda tutti i cimiteri ricompresi nel comune di Terni. «Era il dicembre 2014 quando il Comune decise di reinternalizzare il servizio di illuminazione cimiteriale, fino ad allora gestito dall’Asm. La proposta avrebbe previsto un affiancamento da parte della stessa azienda municipalizzata remunerato da parte del Comune, per garantire un celere cambio di gestione ed evitare disagi di disservizio. Così purtroppo non è stato: l’Asm non ha accettato tale scelta ed opponendosi alla reinternalizzazione, ha presentato ricorso al Tar chiedendo di far valere le proprie ragioni».

‘No’ del Tar Ma la sentenza del Tar dell’Umbria ha dato torto all’azienda e dal 1° aprile 2015 il servizio è passato ufficialmente sotto la gestione del Comune di Terni. «Tutto sembrava dovesse risolversi in tempi brevi – scrivono i cittadini – visti anche i ritardi causati dal ricorso, ma ancora una volta le nostre speranze sono state deluse. Inizialmente abbiamo dovuto attendere l’esecuzione di una delibera di giunta che sancisse tale passaggio e solo per questo ci sono voluti più di nove mesi. Finalmente il 18 febbraio si è giunti a tale esito e da lì in poi gli uffici competenti avrebbero dovuto convocare ogni singolo richiedente, per la stipula dell’apposito contratto».

Stallo totale «Malauguratamente ad oggi tutto questo non è ancora avvenuto e molti di noi si ritrovano a non aver avuto la possibilità di allaccio della propria luce votiva, dopo più di un anno dalla dipartita del proprio caro. Non sappiamo con certezza in quanti patiscano tale disservizio, ma sicuramente tutto ciò coinvolge chiunque abbia subito un lutto nel corso dell’ultimo anno e si sia ritrovato a svolgere le operazioni di sepoltura presso uno dei complessi cimiteriali di pertinenza del comune. Addirittura, c’è chi ha avuto la sfortuna di subire più di una perdita, trovandosi a dover gestire lo stesso disservizio per ognuno dei loculi in cui sono stati collocati i propri cari».

Mancati incassi e polemiche Una situazione che i cittadini definiscono «incomprensibile. Come è possibile – si chiedono – che ad oggi, dopo più di un anno, il Comune e gli uffici competenti non siano ancora in grado di garantire la stipula dei nuovi contratti per le luci votive che, oltretutto, rappresenterebbero un valore economico stimato intorno ai 300 mila euro? Perché, visti i ritardi accumulati, il Comune non garantisce almeno temporaneamente un maggior numero di dipendenti per sveltire le pratiche di stipula contrattuale? E’ veramente vergognoso – conclude la lettera – recarsi periodicamente presso gli uffici competenti e sentirsi ripetere, sempre, che la fatidica chiamata arriverà al più presto. Al contempo è altrettanto imbarazzante per noi stessi recarci in visita alla tomba dei nostri cari e vedere come ancora una volta manchi una semplice luce, a nostre spese, per il loro ricordo. Esigiamo risposte al più presto e ci auguriamo che la nostra richiesta non resti ancora una volta inascoltata».

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