Parcheggio selvaggio in zona ospedale Terni: «Lavoratori Busitalia e cittadini in difficoltà»

La Filt Cgil chiede interventi per la situazione che si crea nelle fermate degli autobus

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I parcheggi nei dintorni dell’ospedale di Terni, in particolar modo lungo viale VIII Marzo. Con mirino specifico sul problema che si crea nelle fermate degli autobus in zona: a denunciare la situazione è la Filt Cgil con richiamo per il Comune.

Cosa succede? Le auto private

Non solo tagli al trasporto pubblico locale deciso dalla Regione. C’è anche altro: «I cittadini ternani utenti degli autobus e gli stessi lavoratori di Busitalia si trovano in questi giorni in grande difficoltà per quello che quotidianamente si verifica alla fermata degli autobus nei pressi del Santa Maria. Su entrambi i lati – le parole dei rappresentanti della Filt Cgil – troviamo un vero e proprio parcheggio selvaggio di veicoli privati, con tanto di protezione dal sole sul parabrezza, gesto che inequivocabilmente sottolinea quella che è ormai una consuetudine ordinaria, che rimane impunita. A causa di questa situazione l’autobus che arriva alle fermate non può neanche lontanamente tentare di accostare al marciapiede, fattore fondamentale per l’apertura della pedana per disabili, per la discesa delle persone anziane o per chi, con stampelle o impedimenti vari, deve sperare nell’ausilio di altri passeggeri o utenti che si trovano in attesa, ma che non sempre sono pronti a prendersi questa responsabilità».

L’ingorgo e le risposte del Comune

Essendo gli autobus – prosegue la Filt Cgil – costretti «ad effettuare la fermata o il capolinea proprio in mezzo alla sede stradale, i mezzi di emergenza, ambulanze e auto mediche, trovano l’ostacolo del pullman e un flusso di veicoli impegnati a sorpassare lo stesso, che li costringono così a fermarsi per evitare incidenti, causando una perdita di tempo prezioso che può diventare anche fatale. Da mesi e mesi cittadini e conducenti ternani alzano il telefono chiamando gli uffici comunali preposti e sottolineando il grave problema. Ma le risposte sono soltanto e sempre due: la prima è che il comando della polizia Locale non ha a disposizione una pattuglia; la seconda è che la striscia arancione che delinea la fermata bus non è più visibile e dunque le multe e le rimozioni vengono contestate. Chi ha l’incarico di ripristinare la segnaletica orizzontale? E la risposta è univoca: il Comune di Terni. Lo stesso che ha in carico il resto delle fermate, che versano in molti casi nelle stesse condizioni, costringendo sempre più spesso il conducente ad assumersi rischi quotidiani che vanno ben oltre le sue responsabilità o doveri. Ma la cosa non finisce qui, perché spesso entrano in gioco anche le forze dell’ordine, che intimano all’autista di sgomberare subito la sede stradale, costringendolo in certi casi a partire prima dell’orario previsto (con relativo disservizio). Ma in tutto ciò le auto private rimangono lì impunite nel 90% dei casi. Da una parte – concludono – c’è la Regione Umbria che taglia il Tpl, dall’altra la città di Terni che non è in grado di garantire la piena accessibilità delle fermate degli autobus. Il tutto a discapito del diritto costituzionale alla mobilità e alla salute, soprattutto per le fasce più deboli dei cittadini».

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