Cosa succede quando, con la bella stagione, i cittadini si attivano per tagliare verde, prati e piante, accumulano sacchi pieni di sfalci, chiedono il ritiro a domicilio da parte di Asm e quest’ultima, in ragione del contratto base, ha una sola squadra sul territorio che si occupa della raccolta di tali materiali? Semplice: il caos.
Disagi Negli ultimi giorni si sono moltiplicate a Terni le segnalazioni dei cittadini che, dopo aver invocato l’intervento degli addetti della partecipata per consegnare loro buste piene di ramaglie e scarti di potature, si sono visti fissare appuntamenti anche dopo due/tre settimane e che, in qualche caso, non sono stati rispettati. Con ulteriori e fastidiosi rinvii.
La questione è piuttosto semplice visto che Asm dispone di due ‘equipaggi’ deputati al ritiro domiciliare: una per i rifiuti ingombranti ed apparecchiature elettroniche (Rae) e l’aktra per il verde, appunto. Ciò in ragione di un contratto base su cui il Comune di Terni dovrebbe intervenire – magari mettendo sul piatto quei fondi necessari a potenziare il servizio in una fase critica come quella estiva -, anche se al momento l’ente avrebbe risposto picche.
La conseguenza è un crescente malumore fra i cittadini, come dimostra anche la segnalazione del circolo Verdi ambiente e società di Terni, relativa a via Castello, dove alcuni volontari hanno rimosso piante ed erbacce da un antico rudere, lasciando tutto all’interno di sacchi che, nonostante le segnalazioni, sono ancora lì.