Terni, vino e castagne contro il degrado

Iniziativa in piazza della Meridiana a borgo Rivo: «Chi frequenta questi spazi non è un delinquente. Non siamo come ci dipingono»

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Di umanità se ne respira a pieni polmoni. È una Terni un po’ diversa da quella del centro – anche se la città è pur sempre piccola -, meno ‘in vista’, più ‘popolare’. Giovane senz’altro, di quella gioventù che – a volte – si è trovata, per volontà o necessità, a dare la precedenza al lavoro piuttosto che allo studio. O che deve ancora dare un senso compiuto alla propria esistenza.

PARLA MICHELE LEONORI: «NON SIAMO CRIMINALI» – VIDEO

«La realtà è un’altra» È quella che popola piazza della Meridiana, soprattutto il bar che si affaccia sul cuore di borgo Rivo, e che ci tiene a dire che, insomma, le cose in questa parte di Terni non sono come appaiono sui media. Sì il degrado c’è, ma è più imputabile al solito Comune inefficiente e che non ha un quattrino per le manutenzioni, piuttosto che alle ‘frequentazioni’.

«Criminalità? Non scherziamo» «Droga, degrado, delinquenza? Ma di che parliamo – attacca uno dei ragazzi che giovedì sera si sono ritrovati davanti al bar per dire la loro -. In alcune zone e quartieri di Terni, i fatti di cronaca sono all’ordine del giorno. Qui al massimo ci scapperà qualche ‘canna’. Ma di teppismo, criminalità, in piazza e nelle zone limitrofe non c’è traccia».

Rivo-Bronx «Dispiace essere bollati come delinquenti – dice un altro ragazzo – con controlli continui delle forze dell’ordine che neanche il Bronx. Ciò finisce per danneggiare anche gli esercizi pubblici. Eppure questa piazza è un ritrovo quotidiano per giovani, anziani, famiglie. Chi pensa sia pericolosa, si sbaglia di grosso. I singoli casi capitano qui come altrove e, secondo me, con una frequenza minore a borgo Rivo rispetto a molte altre zone di Terni».

Raccolta firme Nel ritrovarsi giovedì per mangiare castagne, bruschetta e bere vino novello, i giovani che frequentano bar e piazza hanno voluto dare il via ad una raccolta di firme. Una sorta di ‘cartello’ per sostenere questi spazi, rifiutando qualsiasi etichetta delinquenziale e provando a guardare ‘oltre’: «Un tentativo va fatto e speriamo che le istituzioni ci siano vicine, più di quanto fatto finora», dice un habitué di piazza della Meridiana. «Noi siamo pronti a collaborare, purché si evitino generalizzazioni che con la realtà c’entrano poco o nulla».

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