Un percorso esperienziale nel quale i visitatori si immedesimano in quei cittadini stranieri che, per scappare dalla guerra o comunque da gravi situazioni d’instabilità nei loro paesi d’origine, decidono di tentare la sorte salendo a bordo di un barcone e aprire una nuova fase della propria vita in un altro paese. È ‘Sconfinati’, la manifestazione di sensibilizzazione ed approfondimento sul tema della migrazione promossa dall’associazione di volontariato ‘San Martino’, dalla Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia e dalla Diocesi. Un ‘viaggio’ a mo’ di gioco che sarà possibile effettuare dal 9 al 18 novembre in piazza della Repubblica, nella tensostruttura appositamente allestita.
LA SIMULAZIONE DEL VIAGGIO: IL VIDEO
Il percorso L’inaugurazione giovedì mattina alla presenza del neo prefetto Paolo De Biagi, del sindaco Leopoldo Di Girolamo, del vescovo Giuseppe Piemontese e del maggiore Giuseppe Nardò, da poco insediatosi al comando del nucleo investigativo dei carabinieri di Terni. In sostanza l’obiettivo della manifestazione è far provare ai visitatori tutta quella serie di eventi cui un migrante non può sottrarsi per cercare di giungere in un altro paese e sopravvivere: ricevimento di un passaporto con nuova nazionalità, trattativa con i trafficanti per assicurarsi un passaggio di fortuna e l’ascesa sulla barca. Il percorso – 15 minuti di durata – si basa su storie autentiche raccolte dai volontari e simula le difficoltà – riproduzione del freddo e dell’ondulazione costante del mezzo, in primis – della traversata.
Raccapricciante: «Studenti, fatelo» Tra i primi a provare la simulazione De Biagi, Di Girolamo, Piemontese e Nardò: «Immaginate – le parole del prefetto di Pesaro – che tutto ciò che abbiamo provato stamane possa durare dei giorni, è raccapricciante, specie l’attesa per l’imbarco. Già a quel punto c’è una forma di disperazione da sopportare. Ci fa precipitare in una realtà che di solito vediamo in serenità seduti sul divano: qui si entra nel dramma, al quale troppo spesso non prestiamo attenzione. Ritengo che sia un’esperienza da fare, soprattutto per gli studenti: aiuta a capire il fenomeno dall’interno e non come spettatori asettici».
La riflessione «Può sembrare – il pensiero del vescovo Piemontese – un gioco questa simulazione. Il mare, il freddo, le onde: man mano che passano i minuti si può capire cosa possono provare le persone: chi ha fede si affida al Signore per arrivare all’obiettivo. Tutto ciò può aiutarci a farci riflettere, ricordiamoci che c’è molta disinformazione anche su questo argomento. Servono notizie vere per essere più accoglienti».
Perdita di sé Infine il sindaco: «Sono tra quelli – inizia scherzando – che non hanno superato la traversata, avevo il personaggio di una madre. Purtroppo sono quelle più a rischio con i propri bambini, è una violenza dentro la violenza: si esercita anche in queste condizioni disperate e la cosa che fa riflettere di questo percorso per me è la perdita totale della capacità d’autonomia e di decisione. Sei nelle mani di altri e si deve sopportare tutto per arrivare vivi e cercare di ricostruire un’esistenza. Fa perdere la dignità, ritengo sia l’aspetto più brutale. Un generale – ha concluso – senso d’incertezza che fa paura». Viaggio possibile fino a sabato 18.