Terremoto: «3 miliardi nei prossimi 3 anni»

Lo ha promesso il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, nel vertice che si è svolto martedì’ mattina a palazzo Chigi

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«Nel decreto che faremo a metà aprile inseriremo un fondo per la ricostruzione che sarà molto rilevante: oltre 1 miliardo all’anno per i prossimi 3 anni per la ricostruzione delle aree colpite da terremoto”». Così ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine della riunione a Palazzo Chigi con i presidenti delle Regioni colpite dal terremoto, il commissario Vasco Errani e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

I fondi Gentiloni ha spiegato che «ci servirà a fare fondamentalmente tre cose: adottare misure per la ricostruzione delle zone del cratere; misure per il sostegno al reddito e le attività delle imprese attraverso le cosiddette zone franche; adottare misure di sicurezza negli edifici oltre il cratere, ossia nella cosiddetta zona uno dove insistono i territori più fragili dal punto di vista sismico. Con questi impegni raccogliamo le sollecitazioni, le richieste e le attese che nel corso di queste settimane si erano manifestate. Abbiamo colto l’occasione di questo incontro per fare il punto della situazione si potrebbe dire che stiamo mettendo in campo la macchina della ricostruzione e gradualmente uscendo dalle fase più acute dell’emergenza».

Il decreto Il premier ha poi detto che «mentre facciamo questo lavoro è in conversione al senato il decreto che a sua volta dà un contributo a questo processo, accelerando le procedure di realizzazione delle sae, dando nuove norme per i danni lievi, assicurando la validità dell’anno scolastico attraverso misure ad hoc, dando nuove risorse per verifiche di agibilità nelle scuole e prime misure di sostegno a ripresa attività produttiva, che saranno moltiplicate in decreto correttivo e per la crescita di metà aprile. Piccolo ritocco 9 comuni in cratere e adottato alcune prime misure di sostegno a fasce deboli. Credo che questo segni la continuità del lavoro iniziale con la consapevolezza che queste zone dell’Italia centrale sono state colpite da un fenomeno senza precedenti per ripetersi di scosse così intense, quindi non dobbiamo mai dimenticare la gravità di ciò che è accaduto».

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