Terremoto in Umbria, arriva anche il gelo

La Protezione civile avvisa: martedì arriva il freddo vero e la neve potrebbe cadere fino a 600 metri. Nuovi disagi per la popolazione

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Incubo-gelo sulle zone terremotate dell’Umbria. Secondo le previsioni meteo, infatti, il maltempo che sta già colpendo l’Italia in queste ore, si intensificherà nella giornata di martedì, soprattutto al centro, con nevicate sui rilievi appenninici. Il peggioramento in atto, con piogge soprattutto nell’alta Toscana, lentamente ingloberà gran parte del centro sin dalle prime ore della giornata di martedì.

Le previsioni per martedì

Le previsioni per martedì

Il bollettino Ecco cosa prevede il bollettino di vigilanza meteorologica nazionale emanato dalla Protezione civile per la giornata di martedì. Precipitazioni: sparse, localmente anche a carattere di rovescio, sul resto della Campania e su Romagna, Marche, Umbria, Toscana orientale, Lazio centro-meridionale e nord-orientale, Abruzzo centro-settentrionale, con quantitativi cumulati generalmente deboli. Nevicate: sull’Appennino tosco-romagnolo e su quello centrale inizialmente al di sopra dei 1.000 metri, in calo fino ai 600-800 metri, con apporti al suolo generalmente deboli, fino a moderati sul versante marchigiano e abruzzese. Temperature: in sensibile diminuzione nei valori massimi su Romagna e Marche e nelle minime serali su Toscana, Umbria e Lazio. Venti: in momentanea intensificazione fino a forti settentrionali sulla Liguria e a forti nord-orientali su Toscana, settori costieri della Marche, alto versante adriatico e lungo l’Appennino settentrionale e umbro-marchigiano.

Le nuove scosse Dopo le nuove scosse e i nuovi danni, insomma, adesso c’è anche da fare i conti con il freddo. L’epicentro della nuova forte scossa – non se ne avvertivano di così forti da tempo – è stato localizzato nella zona di Campello sul Clitunno, ad una profondità di circa 8 chilometri.

Nuova faglia L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia segnala che il sisma «è avvenuto in una zona vicina a quella della sequenza iniziata il 24 agosto 2016 in Italia centrale, ma su una struttura diversa, spostata di circa 30 chilometri a ovest ed è caratterizzata da una pericolosità sismica elevata». Nella zona colpita in passato sono avvenuti terremoti importanti, di magnitudo intorno a 5.5, come quelli del giugno 1767 e del settembre 1878, entrambi di magnitudo stimata 5.4 e avvenuti in prossimità dell’epicentro del sisma di oggi. Fra i terremoti più recenti, l’Ingv ricorda quello del maggio 1997 a Massa Martana, di magnitudo 4.6 e il cui epicentro si trovava a circa 15 chilometri a ovest rispetto al terremoto di oggi. «Del resto – aggiunge la sismologia dell’Ingv Concetta Nostro – le faglie attivabili in questa zona dell’Appennino sono tante».

I disagi A causa della scossa è stato sospeso – dalle 4,50 alle 6,50 – il traffico ferroviario sulla linea Orte-Foligno ed il personale di Rfi ha effettuato delle verifiche tecniche che hanno dato per fortuna esito negativo. Il traffico è quindi ripreso, ma i treni in transito hanno accumulato ritardi fino a 100 minuti.

Alcuni crolli Diversi i danni nello spoletino, ma fortunatamente nessuna persona sembra essere rimasta ferita. Ad Azzano è crollato il tetto di una casa, così come alcuni comignoli. Lesioni significative per un altro immobile. Immediati gli interventi dei vigili del fuoco che stanno provvedendo alla messa in sicurezza degli edifici.

San Giacomo Un crollo parziale si è verificato anche nel castello di San Giacomo. Il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, ha spiegato che si potrebbero registrare alcune decine di sfollati, per i quali verrà trovata una sistemazione provvisoria.

I vigili del fuoco Le squadre dei distaccamenti di Spoleto e Foligno sono subito intervenute per effettuare attività di verifica e rimozioni di parti pericolanti: in questa circostanza sono stati rilevati danni significativi ad alcune abitazioni. Circa cinquanta le richieste – e continuano a salire – provenienti dalle frazioni spoletini, tra i quali spicca Azzano. Poi San Giacomo e Palazzaccio in Poreta: impegnate nelle operazioni venti unità con sei mezzi.

Sicurezza sismica Paolo Pallucchi, vice sindaco di Trevi e assessore comunale ai lavori pubblici, spiega che «gli eventi sismici che stanno interessando anche il territorio comunale di Trevi, ripropongono con forza il tema dell’adeguamento sismico del patrimonio edilizio pubblico e privato e l’applicazione di rigorosi e moderni criteri di sicurezza nelle nuove edificazioni, specie nelle zone più a rischio. Da questo punto di vista, Trevi, ha proposto un modello di ricostruzione che ha interessato, oltre alle abitazioni, anche tutti gli edifici pubblici, con particolare riguardo alle scuole. Il nostro comune può vantare edifici scolastici con i più elevati livelli di sicurezza sismica, tant’è che i quattro plessi comunali sono rimasti agibili nonostante le numerose e ripetute scosse che hanno interessato il nostro territorio. Oltre al grande lavoro di verifica e controllo nella fase di emergenza post-sisma, prosegue l’impegno dell’amministrazione per attuare gli interventi proposti nel programma elettorale».

 

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