Terremoto, la Cgil: «Idee per ricostruire»

A Spello dibattito tra sindacato e Ance con Alessandro Genovesi (Fillea Cgil nazionale) e Vincenzo Colla (Cgil nazionale)

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Dopo un terremoto come quello che ha colpito il centro Italia nel 2016 si può ricostruire in tante maniere. L’idea della Fillea, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni, e della Cgil è che si debba ricostruire guardando al futuro e non al passato. Solo così da una tragedia immane come quella del sisma si può aprire una pagina di sviluppo e crescita per il paese e per i territori colpiti.

Le proposte È una ‘ricostruzione 4.0’ quella proposta dalla Cgil, come è emerso dal dibattito che si è svolto venerdì pomeriggio a Spello in occasione della festa del tesseramento della Fillea Cgil di Perugia e dell’Umbria. Un dibattito a più voci, coordinato da Mario Bravi, presidente Ires Cgil Umbria, che ha visto confrontarsi Augusto Paolucci, segretario generale della Fillea Cgil Perugia-Umbria; Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia; Walter Ceccarini, direttore regionale dell’Ance Umbria; Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria; Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil nazionale e Vincenzo Colla, segretario nazionale Cgil.

IL TERREMOTO IN UMBRIA

Cambio di passo «Ricostruzione 4.0 vuol dire utilizzare le migliori tecniche costruttive e di progettazione, ma vuol dire anche cantieri ben organizzati, con lavoratori regolari e il rispetto del Durc con congruità – ha detto il segretario generale della Fillea Cgil nazionale, Alessandro Genovesi – e dunque, non ricostruire come era prima, ma ricostruire meglio, pensando alle nuove esigenze energetiche, di salubrità e di insonorizzazione e soprattutto pensando alla realtà sociale del territorio, fatta di piccoli centri frammentati e con forte presenza di popolazione anziana».

La sfida Secondo Vincenzo Colla «siamo di fronte a una grande novità perché se vogliamo ricostruire nella bellezza, nella solidità e nella sicurezza, abbiamo bisogno di utilizzare veramente le nuove tecnologie, i nuovi materiali e soprattutto quelle competenze che ci permettano di non perdere lavoro, ma di incrementarlo – ha detto Vincenzo Colla, segretario della Cgil nazionale – Questa è la grande sfida che abbiamo davanti: mettere in sicurezza il Paese creando lavoro di qualità».

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