Terremoto, le scuole secondo Legambiente

Terni perde dieci posizioni, ma si conferma migliore di Perugia, nel rapporto ‘Ecosistema scuola 2016’ di Legambiente

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Terni perde dieci posizioni, ma si conferma migliore di Perugia, nella classifica stilata da Legambiente nel rapporto ‘Ecosistema scuola 2016’.

La classifica

La classifica

La valutazione «Terni (21°) e Perugia (26°) – spiega Legambiente – partecipano all’indagine inviando i dati e si posizionano tra le prime trenta città. Il patrimonio scolastico di queste due città è abbastanza vetusto (il 45,5% tra il ’41 e il ’74): edifici scolastici nati prevalentemente come scuole, ma con solo un 18% costruito secondo criteri antisismici, nonostante tutte le scuole siano in aree a rischio sismico. Una regione che potrebbe fare di più verso l’edilizia scolastica: è vero che il 51,5% ha ricevuto una verifica di vulnerabilità sismica a fronte del 31,2% della media nazionale, ma solo per l’1,2% sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai e per il 3% interventi di messa in sicurezza».

IL RAPPORTO COMPLETO

I fondi Secondo Legambiente sarebbe di 10.623 euro la spesa media per la manutenzione straordinaria e di 2.898 euro per quella ordinaria – in media – per ogni singolo edificio «molto al di sotto della media nazionale, c’è da dire che ancora bisogna investire in edilizia visto che il 34,7% delle scuole necessita ancora di manutenzione urgente. Di poco superiori alla media sono le certificazioni. Riguardo le situazioni di rischio, Perugia e Terni hanno effettuato monitoraggi per la presenza di amianto nelle scuole, sul 2,4% degli edifici sono state avviate azioni di bonifica. Più delicata la questione rischio ambientale outdoor: ci sono infatti edifici che si trovano tra 1 e 5 km da industrie (24,6%), a meno di 1 km da industrie (5,4%) e a ridosso da un’autostrada nel 32,9% dei casi (la media nazionale è del 9,6%)».

Le migliori Si confermano nella top ten di ‘Ecosistema scuola 2016’, Piacenza (1°), Trento (3°), Reggio Emilia (6°), Forlì (7°), Pordenone (8°), Verbania (9°) e Biella (10°) mentre si affacciano in classifica dopo un anno di assenza Parma (2°), lo scorso anno non inserita in classifica per aver inviato i dati in ritardo, Prato (4°) e Bergamo (5°).

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