Terremoto, Paparelli: «Umbria sicura»

L’appello del vicepresidente della Regione alla Borsa del turismo enogastronomico di Cuneo. Ma per le aziende umbre le strade interdette creano grosse difficoltà

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Un importante vetrina di rilancio del turismo e dell’enogastronomia locale. Parte dalla Borsa internazionale del turismo enogastronomico di Cuneo l’appello del vicepresidente dell’Umbria Fabio Paparelli per rilanciare il settore in una regione messa in ginocchio, sia dal punto di vista strutturale che psicologico, dalle forti scosse di terremoto che si sono susseguite dallo scorso agosto.

Fabio Paparelli

Fabio Paparelli

L’appello «L’Umbria continua ad essere sicura e accogliente, è un territorio che non si ferma nonostante le conseguenze del terremoto» ha detto Paparelli in una sorta di appello rivolto ai turisti italiani e stranieri affinché tornino a visitare non solo l’Umbria, ma tutto il centro Italia. Presenti alla 17ma dizione della Biteg, come regione ospite, Paparelli ha spiegato che «l’assessorato al Turismo e Commercio è impegnato su un doppio fronte. Il primo è quello di assistere e sostenere le imprese che, a seguito del sisma, sono fortemente provate nella loro capacità ricettiva e produttiva».

Vetrina dei prodotti tipici

Vetrina dei prodotti tipici

Nuove opportunità «Dall’altro nel continuare a promuovere il resto del territorio attraverso le nostre eccellenze a partire da quelle enogastronomiche, comunicando in maniera corretta che gran parte dell’Umbria continua ad essere sicura ed accogliente. Per questo – ha concluso Paparelli – anche in un periodo così duro per la nostra terra, abbiamo deciso di scommettere nella forza delle nostre imprese sostenendole nella partecipazione al Wtm di Londra e poi presso la Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico che rappresenta un’occasione importante di incontro tra operatori specializzati e di nuove opportunità di business».

La Borsa Con dieci seller che hanno rappresentato la regione nel workshop con gli operatori internazionali e una vetrina espositivi delle eccellenze enogastronomiche, l’Umbria è stata protagonista alla Biteg, il più importante evento italiano dedicato ai viaggi del gusto che si è tenuto al Castello Malabaila di Canale d’Alba in provincia di Cuneo. Alla manifestazione hanno preso parte oltre 40 buyer internazionali arrivati da tutta Europa, dalla Russia e dagli Stati Uniti e circa 100 seller italiani.

Prodotti tipici

Prodotti tipici

I prodotti Nella sua vetrina espositiva l’Umbria ha portato l’enogastronomia in modo da far apprezzare ai buyer, in arrivo da ogni parte del mondo, i sapori e i profumi della tradizione culinaria della regione esaltati dalla preparazione del maestro della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, intervenuto alla manifestazione. In esposizione, dall’olio extravergine di oliva al tartufo nero, dallo zafferano al Sagrantino di Montefalco, dai formaggi e norcinerie ai legumi, fino alla dolcezza del cioccolato.
Strade interdette Mentre la regione mette in mostra le proprie eccellenze in Piemonte, in consiglio regionale, a Perugia, si continua a discutere delle difficoltà che le aziende presenti nelle zone colpite dal sisma continuano ad avere. Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Squarta è necessario confrontarsi con l’Anas per fare chiarezza sullo stato delle strade che raggiungono la Valnerina e le zone colpite dal terremoto. «Interi paesi sono completamente isolati – dice Squarta – perciò è opportuno innanzitutto ripristinare la viabilità», anche perché «questa situazione di estrema difficoltà penalizza i cittadini e danneggia gravemente l’economia locale che, grazie all’incredibile solidarietà dimostrata dagli italiani, tra mille difficoltà sta tentando di rialzarsi».

IL PARERE DEL SINDACO DI NORCIA – L’INTERVISTA

La strada che porta a Norcia

La strada che porta a Norcia

Difficoltà per le aziende «Con le strade interdette – ha proseguito Squarta – le aziende alimentari che commercializzano prodotti a marchio Norcia devono fare i conti anche con le insuperabili difficoltà legate all’esportazione di salumi e formaggi. In tutto ciò cosa sta facendo la Regione per risolvere il problema? Grazie all’enorme sensibilità della gente – conclude Squarta – le aziende della Valnerina hanno aumentato la commercializzazione dei prodotti. Ora, purtroppo, le stesse, insieme a tutti gli altri problemi legati ai crolli, ai danneggiamenti e alla ricostruzione, soffrono l’isolamento, e se il problema non viene risolto al più presto corriamo il rischio di vanificare gli sforzi per rilanciare l’economia nel breve periodo»

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