Thyrus: via al progetto per realizzare ‘il drago per Terni’ in acciaio

«Restituire un posto centrale al simbolo della nostra città, conferendogli una nuova veste iconografica»

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di Fra.Tor.

«Restituire al Thyrus un posto centrale come simbolo del territorio, conferendogli una nuova veste iconografica». Con questi obiettivi è stato presentato mercoledì il progetto ‘Thyrus, il drago per Terni’, che con i suoi cinque metri d’altezza sarà il drago più grande d’Italia, a cura dell’associazione culturale Thyrus Ets come «contributo contemporaneo al processo di evoluzione dell’immagine di questo animale leggendario».

IL DRAGO PER TERNI – IL PROGETTO (.pdf)

«Colmare un vuoto»

L’associazione culturale, che vede Luca Eusbeio (presidente), Jacopo Cardinali (vicepresidente) e Marco Diamanti (segretario), è nata nel 2021 con lo scopo di portare avanti progetti di riqualificazione e rigenerazione degli spazi urbani e interventi di arte pubblica a Terni. «Se si esclude la statua collocata nel cortile di palazzo Spada – hanno spiegato – ancora legata all’iconografia medievale, non esistono in città opere scultoree che raffigurano il Drago. L’intento è di quello di colmare questo vuoto, realizzando un’opera artistica da collocare nello spazio urbano. La scelta di sistemare l’opera presso la rotonda Alfredo Filipponi si deve alla prossimità con il luogo nel quale era collocata anticamente la statua del Thyrus, ma anche per aggiungere un naturale dialogo con l’adiacente polo museale del Caos».


VIDEO
Il vicepresidente Jacopo Cardinali


La realizzazione dell’opera

La storia del Drago si intreccia con quella della città di Terni. «Nell’opera, l’iconografia del Drago viene restituita al pubblico attraverso un’ulteriore rivisitazione – hanno aggiunto – che lo ritrae in posizione eretta ma dinamica, pervaso da una forza eccentrica e da uno slancio ben evidente nella posa elicoidale e nella flessione delle zampe. L’equilibrio della composizione è giocato intorno al sostegno, lungo il quale si avvolge la coda dell’animale accentuandone le caratteristiche di sinuosità. La posa suggerisce orgoglioso e fierezza e ben si presta a rappresentare l’identità cittadina e la professionalità e l’esperienza della rete d’imprese del territorio coinvolte nella sua messa in opera. Per la realizzazione dell’opera si è scelto di ricorrere all’Industrial design così da tradurre l’immagine artistica in un’opera di manifattura digitale, prima attraverso la scannerizzazione 3D e successivamente con la realizzazione del prodotto a tutto tondo attraverso la sovrapposizione di lastre di acciaio, realizzate avvalendosi delle competenze e dell’esperienza delle aziende locali e delle moderne tecnologie digitali. L’opera finita si configura quindi come espressione artistica territoriale e come un prodotto di arte contemporanea nel quale vanno a fondersi tradizione e innovazione permettendo di concretizzare, attraverso i procedimenti dell’industria 4.0, quel binomio di arte e tecnica che sta alla base di ogni creazione. L’opera sarà realizzata in lastre di ferro di spessore 6 millimetri circa, intervallate da spazi vuoti che conferiranno alla scultura una permeabilità visiva. Questa tecnica renderà l’opera avanguardista e contemporanea nel linguaggio e nelle tecniche realizzative. L’altezza sarà di 4,5 metri circa».

Circa sette mesi per la realizzazione

«Il Thyrus – è intervenuto il sindaco Leonardo Latini – rappresenta tutti noi e ci lega in maniera profonda, ci ricorda le nostre origini ma allo stesso tempo ci proietta verso il futuro. Il Thyrus d’acciaio, in questo caso, lega ancor di più Terni alla sua acciaieria, un luogo che ha segnato lo sviluppo e la storia della nostra città». Compito degli amministratori pubblici, ha detto l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti che ha seguito tutto l’iter amministrativo del progetto attraverso un patto di collaborazione tra il Comune e l’associazione, «è anche quello di aiutare i cittadini a realizzare i propri sogni: questo del monumento al Drago, il primo in Italia realizzato attraverso un patto di collaborazione, era, in effetti un sogno condiviso da molti, con il giusto pizzico di follia, ma anche con uno straordinario entusiasmo e competenza. Diversi gli ‘attori’ coinvolti nel patto di collaborazione: oltre all’associazione Thyrus, ricordiamo la cooperativa Actl che si occupa della cura della rotonda sulla quale sarà installata l’opera grazie alla ditta Asciutti, l’Asm che avrà il compito di illuminare la statua, la fondazione Carit e ovviamente l’Ast che fornirà l’acciaio grazie al quale, in circa sette mesi, sarà realizzata l’opera».


 


Terni, copia del Thyrus in arrivo: scansione e realizzazione

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