ThyssenKrupp Ast, Federacciai è vaga

La vendita delle acciaierie di Terni non sembra essere il primo dei pensieri del presidente Antonio Gozzi: ««La siderurgia italiana non ha solo aziende a rischio ma anche delle eccellenze»

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Il convegno organizzato dalla Fiom Cgil nazionale a Roma – nel corso del quale la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ‘sferzato’ Ast e governo – ha riproposto tutte le perplessità, da sempre presenti quando si parla della ‘minuscola’ acciaieria ternana e dell’importanza che ad essa viene data al di fuori del contesto ternano ed umbro.

Antonio Gozzi, presidente di Federacciai

«Ci sono altre realtà» Il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, è stato infatti fin troppo chiaro: «La siderurgia italiana – ha riportato il portale specializzato Siderweb – non ha solo aziende a rischio ma anche delle eccellenze. A Padova sta nascendo grazie ad Acciaierie Venete e Danieli il primo laminatoio gestito completamente da intelligenza artificiale, un fenomeno che dimostra come anche la produzione di acciaio in Italia sia di fronte ad un punto di svolta. L’introduzione delle nuove tecnologie cambia il ruolo degli uomini, ma soprattutto cambia la necessità della formazione sia all’esterno che all’interno delle aziende. In Italia vi sono grandissime competenze che non possono essere disperse e che saranno alla base delle programmazioni delle intelligenze artificiali, la cui gestione è comunque legata indissolubilmente alle competenze dei lavoratori». Per Gozzi, insomma, «le discussioni sul futuro della siderurgia italiana non possono limitarsi alle sole questioni che rispondono alle città di Taranto, Piombino e Terni». Per quest’ultima c’è solo l’auspicio di trovare «un partner, italiano o straniero».

L’INTERVISTA DI ANTONIO GOZZI (FEDERACCIAI) A SIDERWEB 

La ThyssenKrupp Ast di Terni

L’energia Per il presidente di Federacciai, «l’energia è una delle grandi questioni che ho trovato sul tavolo. In questi cinque anni di confronto possiamo dire che oggi il costo energetico pagato dalle aziende energivore italiane è allineato alla media europea. Un adeguamento avvenuto in un quadro autorizzato dall’UE perché vi erano concreti rischi che alcune soluzioni potessero avere vita breve, perché viste come aiuti di stato. Interrompibilità, interconnector e articolo 49 sono tutti elementi avvallati dall’Ue, il che vuol dire che i loro benefici per le aziende proseguiranno nel tempo».

«Salario variabile» Gozzi, poi, non ha mancato di ricordare  la necessità di affrontare un confronto sulla revisione dei salari, legandoli ad elementi variabili: «La siderurgia in questo momento evidenza qualche segno di miglioramento della congiuntura, ritengo che sia il tempo opportuno per affrontate il tema del salario variabile. Un salario che sia maggiormente legato al raggiungimento di obiettivi ed alla qualità della produzione, che permetta veramente di raggiungere un livello reale di solidarietà e di condivisione dei risultati positivi».

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