ThyssenKrupp piange: Ast, divisione soffre

La multinazionale chiude il semestre finanziario perdendo 9 milioni. Soffre anche ‘Materials’, che comprende Terni (-19%) e da dove potrebbe rièartire presto Francesco Auregli

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I primi sei mesi dell’anno finanziario – da settembre 205 a marzo 2016 – per ThyssenKrupp si sono chiusi con un ‘bagno’. La multinazionale tedesca ha infatti ufficializzato un ‘rosso’ di 9 milioni di euro: «I nostri risultati – ha spiegato il Ceo, Heinrich Eisinger – riflettono ancora la debole situazione del mercato dei materiali e il recupero delle quotazioni è avvenuto in ritardo rispetto alle aspettative, partendo anche da un livello più basso. Questo scollamento si rifletterà anche nei nostri bilanci».

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Il laminatoio 'a caldo' di Ast

Il laminatoio ‘a caldo’ di Ast

I numeri Nel primo semestre dell’anno finanziario ThyssenKrupp ha registraro vendite per 19,4 miliardi di euro (-8% rispetto all’anno precedente) ed una perdita netta di 9 milioni di euro (rispetto agli 88 milioni di euro di crescita dell’anno scorso). In calo anche gli ordini, scesi a 18,8 miliardi di euro (-8% rispetto allo stesso periodo del precedente anno finanziario).

Le divisioni Mal comune, ma non mezzo gaudio, i risultati delle varie divisioni industriali legate all’acciaio: ‘Material services’, di cui fa parte l’Ast di Terni, ha fatturato 5,8 miliardi di euro (-19%). ‘Steel Europe’ ha fatturato 3,6 miliardi di euro (-14%) e ‘Steel Americas’ ha fatturato 675 milioni di euro (-29%).

Francesco Auregli

Francesco Auregli

Acciaio soffre Numeri che potrebbero avvalorare la convinzione della multinazionale, della quale peraltro non si è mai fatto mistero, che il mercato dell’acciaio sia sempre meno appetibile, per lei. Con tutte le conseguenze del caso.

Nuovi cambi? A Terni, intanto, si da come arrivato a fine corsa un altro manager di primissimo livello: Francesco Auregli, assunto da Lucia Morselli a giugno del 2015 ed al quale è affidata la direzione corporate, si dice potrebbe non ricevere la proposta del rinnovo del contratto in scadenza a fine maggio. Se ciò avvenisse potrebbe subire un brusco rallentamento tutta la trattativa, appena avviata, legata all’inquadramento del personale, alle crescite professionali e comunque alla riorganizzazione interna.

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