Torna la stagione dei bonus: tutte le novità previste per il 2024

Le scelte del Governo tra nuovi bonus, bonus eliminati e quelli confermati e modificati

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di Giovanni Cardarello

Quando nel mese di ottobre 2022 il governo guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha prestato giuramento, un dato di politica economica è emerso subito con grande nettezza. Ovvero che la stagione dei bonus e dei superbonus era destinata ad essere chiusa o, quantomeno, ad essere fortemente ridimensionata. Ed in effetti gli atti di governo sono andati esattamente in quella direzione. Basti pensare ai tagli orizzontali e verticali di tutta una serie di provvedimenti varati dai governi che hanno gestito la fase acuta della pandemia da Covid-19. Ma, come spesso accade, dopo una prima fase politica nella quale le scelte hanno soprattutto lo scopo di marcare il distacco dalle gestioni precedenti, arriva poi un momento in cui ci si concentrata anche su quanto di positivo è possibile recuperare e adattare al proprio programma. Ed è esattamente in questo contesto che nasce la nuova stagione dei bonus governativi. Una stagione che porta in dote nuovi bonus, che ne modifica alcuni già attivi e che ne cancella, in via definitiva, alcuni che avevano resistito.

I bonus cancellati

Vediamo tutti i dettagli partendo dal bonus per eccellenza, il superbonus che non verrà eliminato ma ridotto di sostanza fino a sparire. Scende in prima battuta dal 110% al 70% per l’anno solare 2024; nel 2025 cala al 65% per poi chiudere i battenti il 1° gennaio 2026. Come riporta Il Corriere della Sera resta la possibilità, per chi ha avviato i lavori nel 2022, di «cedere il credito o avere lo sconto in fattura, ma per coprire i costi dell’intervento i condomini dovranno versare una differenza di almeno il 30% o concordare con l’impresa una riduzione dei lavori». Vengono cancellati, da subito e senza possibilità di recupero, il bonus per i nuovi occhiali, 50 euro una tantum per chi ha Isee sotto i 10 mila euro, per l’acqua potabile, il credito di imposta fino a un massimo di mille euro, quello relativo alla detrazione Iva per le ‘case green’, ovvero il 50% dell’imposta pagata per l’acquisto di immobili di nuova costruzione che appartengano alle classi energetiche A e B. Spariscono anche due bonus che avevano dato una spinta importante al mercato del lavoro: il bonus per l’assunzione delle giovani donne e per l’assunzione dei giovani under 36. In entrambi i casi era prevista la detassazione del 100% per un massimo di 8 mila euro.

I nuovi bonus

Il primo elemento di novità, quello su cui l’esecutivo Meloni punta più forte, è il cosiddetto bonus mamme lavoratrici. Sarà attivo dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026 e prevede due casistiche: l’esonero del 100% dei contributi, fino al diciottesimo anno di età, del figlio più piccolo per chi ha dai tre figli in su. E fino al decimo anno per chi ha due figli. Il tutto per un tetto di 3 mila euro l’anno riparametrabile. Il secondo, che in realtà si divide in due tronconi, è il nuovo bonus cultura che sarà composto da carta cultura e carta merito. Entrambe sostituiscono e superano la 18App varata ai tempi dal governo Renzi. La carta cultura giovani è appannaggio di chi compie 18 anni e fa parte di un nucleo familiare con un Isee inferiore ai 35 mila euro, la carta merito è per coloro che prendono 100 su 100 all’esame di maturità. Le due carte hanno un valore di 500 euro, sono cumulabili e hanno parametri molto stringenti per tipologia e quantità di spesa.

I bonus confermati e rimodulati

Confermato il sisma bonus ordinario per tutto il 2024: prevede una detrazione del 50% per una spesa massima di 96 mila euro per unità immobiliare per i lavori di adeguamento sismico. Detrazione che sale al 70 e all’80% se la riduzione del rischio derivante è di 1 e 2 classi. Si salvano anche l’ecobonus per serramenti e caldaie, quello per l’acquisto di mobili e quello per l’installazione di colonnine elettriche. Nel primo caso rimane la detrazione del 50% per spese fino a 60 mila euro complessivi per la sostituzione di serramenti e infissi o l’acquisto di caldaie. Lo sgravio per i condomini sale al 70% ma con un tetto di spesa di 40 mila euro. Nel secondo caso parliamo di detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e alcune tipologie di elettrodomestici. Cala però la soglia di spesa che passa da 8 mila a 5 mila euro. Scende anche la soglia di detrazione che cala da 4 mila a 2.500 euro. Nel terzo caso rimane invariato il contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Il tutto per un limite di 1.500 euro per i privati e di 8 mila euro per i condomini. Rimodulato verso l’alto il bonus asili nido che sarà valido per struttura pubbliche, private e di supporto domiciliare per i bimbi under 3 affetti da patologie croniche. Come riferisce Il Corriere della Sera il bonus è appannaggio dei bimbi nati dopo il 1° gennaio 2024, «a condizione che nel nucleo sia presente almeno un altro figlio di meno di 10 anni e che l’Isee della famiglia non superi i 40 mila euro. L’incremento è di 600 euro l’anno per i nuclei familiari con un Isee non superiore a 25 mila euro e di 1.100 euro per le famiglie con un Isee tra i 25 mila e i 40 mila euro; con questo aumento il bonus arriva fino a un massimo di 3.600 euro l’anno». Prorogato, a sorpresa, il bonus mutui per gli under 36: è attivo per tutto il 2024, ha una copertura di 282 milioni di euro fino ed esaurimento ed è concesso a chi ha un Isee inferiore ai 40 mila euro annui per l’acquisto di un immobile del valore inferiore a 250 mila euro.

I bonus sociali

Uno sguardo, infine, ai cosiddetti bonus sociali. Conferma per il bonus psicologo e per il bonus trasporti. Il primo vede salire di molto la dotazione, che arriva a 5 milioni di euro, quanto la singola cifra a disposizione, che passa da 600 a 1.500 euro. Requisito predittivo, avere Isee sotto i 50 mila euro. Il secondo rimane di 60 euro ma vale solo per i possessori di ‘card dedicata a te’ e con Isee inferiore a 15 mila euro. A proposito di ‘card dedicata a te’, segnaliamo che resta attiva, sarà utilizzabile solo ed esclusivamente per beni alimentari o di prima necessità e avrà uno stanziamento di 700 milioni di euro, 100 in più rispetto al 2023; come nell’anno appena terminato, sarà disponibile solo per chi ha un Isee inferiore ai 15 mila euro.

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