Treofan: 2 potenziali acquirenti. Il ministero stringe i tempi: «Entro il 4 gennaio i piani»

Terni – Incontro al ministero. I sindacati: «Serve un piano serio e tangibile». Ci sono ancora soldi per la cassa

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C’è ‘completo appoggio’ da parte del ceo di Jindal film Europe, Manfred Kaufmann, a entrambe le proposte di reindustrializzazione della Treofan sul piatto, non solo quella di Hgm ma anche quella del patron della Ternana, Stefano Bandecchi, in continuità con l’attività produttiva della multinazionale indiana, disponibile anche ad ‘aprire’ la strada a un futuro concorrente. È quanto confermato – per bocca del liquidatore Filippo Varazi – dal tavolo sulla vertenza dell’azienda del polo chimico di Terni, svolto venerdì mattina sotto il coordinamento del ministero delle imprese e del made in Italy. Per ora, però, l’attenzione delle istituzioni resta concentrata principalmente sulla cassa integrazione straordinaria, in scadenza a febbraio, in merito alla quale l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, ha dichiarato che le risorse per la proroga ci sono. Ma i circa 100 lavoratori ancora in ‘cassa’, che verrebbero assunti in toto in entrambe le ipotesi, sollecitano un punto di svolta definitivo.

Le intenzioni di Bandecchi

Per l’offerta di Bandecchi è prevista la completa concretizzazione entro gennaio 2023. Il progetto non solo prevederebbe la rimessa in funzione degli impianti per la produzione di film Bopp, ma anche anche una diversificazione indirizzata verso la bioplastica, con il supporto tecnologico dell’Università Niccolò Cusano, e alla produzione di droni e di idrogeno.

Il comunicato sindacale

«Da parte delle organizzazioni sindacali nazionali – riferisce una nota di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec – la posizione è stata forte e verte sul fatto che purtroppo l’ultimo incontro è stato effettuato in data 5 settembre, con la presentazione del progetto Hgm sul quale non è stato dato alcun aggiornamento nel corso di questi ultimi quattro mesi. Quindi, è evidente che il metodo di confronto va rivisto, non possono trascorrere ulteriori quattro mesi, vista anche la scadenza della cassa integrazione straordinaria prevista per febbraio 2023. Abbiamo inoltre confermato che non solo resta importante avere approfondimenti e dettagli in tempi rapidi, valutando insieme le varie offerte che si susseguono, ma occorre attraverso un piano industriale serio e tangibile per dare prospettive certe ai lavoratori che da quattro anni aspettano di capire quale sarà il loro futuro lavorativo».

Aggiornamento al 13 gennaio

Per le tre sigle dei chimici la ‘cassa’ straordinaria «è sicuramente un ammortizzatore sociale importante ma non basta per dare dignità alle persone che affrontano tutti i giorni il loro travaglio nell’incognita della mancanza di prospettive ed inoltre sicuramente non sufficiente per affrontare le spese ed i rincari che stanno colpendo il tessuto sociale del nostro Paese». È stato inoltre «preteso» che «la cabina di regia resti ministeriale, poiché è l’unico tavolo ufficiale ed è l’unico che abbia valore e importanza e dal quale debbono uscire le uniche notizie certe, senza dare adito a strumentalizzazioni che possono nuocere ai lavoratori. Il momento è di svolta e per tale motivo è molto delicato, quindi con la massima attenzione si dovranno dare le risposte con i fatti concreti e non solo con le parole, restituendo ai lavoratori di Terni il giusto rispetto». I sindacati hanno sollecitato un «percorso congiunto e con confronti più frequenti». Le parti hanno quindi deciso di riprogrammare un nuovo incontro in presenza il prossimo 13 gennaio al ministero. Da ora a quella data il confronto tecnico con le segreterie nazionali continua.

Il Mimit: «Due potenziali acquirenti. Piani entro inizio gennaio»

A fare il punto, venerdì pomeriggio in una nota, è anche il ministero delle imprese e del made in Italy: «La riunione di oggi per la vertenza Treofan si è conclusa con due novità: l’interesse concreto di due acquirenti e la disponibilità della proprietà a cedere l’uso dei macchinari per far ripartire la produzione. Durante la riunione è stata confermata l’esistenza di due potenziali acquirenti del sito di Terni, i quali tra due settimane presenteranno il loro piano industriale, dando così concretezza alla proposta. Il piano verrà illustrato alle parti sociali nei primi giorni di gennaio». «Ringrazio tutti i presenti al tavolo per il senso di responsabilità dimostrato e siamo al lavoro, anche con Regione Umbria e Comune di Terni per una soluzione positiva», afferma il sottosegretario Fausta Bergamotto che ha le deleghe del Mimit per i tavoli di crisi.

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