«Non esiste alcuna decisione presa rispetto al futuro dello stabilimento di Terni ma, il persistere di una situazione di mercato come quella attuale, non sarà a lungo sostenibile», dunque il futuro dei vari siti «si giocherà sulla competitività e l’efficenza tra gli stessi, condizioni queste essenziali per partecipare alla ripartizione degli ordini»: non sono di certo rassicuranti le parole che le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil sono riuscite a strappare giovedì, durante una pausa dell’incontro al Mise relativo al sito di Battipaglia, all’ad di Treofan Manfred Kaufmann. Un breve colloquio nel corso del quale – spiegano gli stessi sindacati in una nota – «le risposte non sono state esaustive e non hanno fugato le preoccupazioni rappresentate».
Vertenza da Battipaglia a Terni
L’incontro al ministero del 20 febbraio ha di fatto chiuso positivamente un capitolo per l’ormai ex stabilimento Treofan di Battipaglia, per il quale è stato avviato un processo di reindustrializzazione salvaguardando definitivamente tutti i lavoratori, attraverso un progetto indirizzato alla sostenibilità e all’economia circolare, fuori dal perimetro Jindal dopo il passaggio a Jcoplastic. «Questo fatto – scrivono le organizzazioni sindacali – oggi ci impone la necessità di porre l’attenzione sull’altro stabilimento del gruppo Jindal, la Treofan di Terni, dove si rendono necessarie scelte non più rinviabili, che permettano di garantire e un futuro allo stabilimento».
I nodi che preoccupano
All’ad sono state dunque elencate tutte le varie e ormai note problematiche presenti nel sito del polo chimico: mancanza di continuità di ordini in grado di garantire una marcia continua degli impianti e riduzione consistente di volumi; mancato adeguamento degli organici al piano presentato dalla stessa società nel 2019; necessità di potenziare l’unica produzione importante dello stabilimento, ovvero quella del tabacco, attraverso il trasferimento dei macchinari oggi presenti a Battipaglia; necessità di costruire progetti di ricerca e nuova infrastrutturazione negli ambiti di risparmio energetico, consumi di materia prima, recupero degli scarti. «Operazioni queste che oltre a migliorare la competitività dello stabilimento – continuano i sindacati – potrebbero beneficiare di risorse e strumenti pubblici già presentati dalla Regione dell’Umbria all’azienda, durante una visita nei giorni scorsi per rendere strategico il sito produttivo».
Si torna a chiedere un tavolo al ministero
Il confronto si è concluso con la richiesta a Kaufmann di un incontro da svolgere entro il mese di marzo e comunque prima che venga presa ogni qualsiasi decisione per i macchinari di Battipaglia, con la partecipazione diretta dell’ad, richiesta successivamente sollecitata anche ai vertici del Mise. Al manager è stato ribadito «con forte chiarezza» che un eventuale trasferimento altrove degli impianti di Battipaglia sarebbe interpretato dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori come «un chiaro disimpegno nei confronti dello stabilimento di Terni».