Turismo ‘abusivo’: «Fate segnalazioni anonime via web»

Umbria – Firmato in prefettura a Perugia un atto d’intesa a contrasto del fenomeno. Istituita anche una cabina di regia

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Un atto di intesa ‘per la legalità e la prevenzione dell’abusivismo nel settore turistico e ricettivo’. È ciò che hanno sottoscritto, giovedì mattina, i prefetti di Perugia e Terni – Claudio Sgaraglia e Dario Emilio Sensi -, l’assessore regionale al turismo Paola Agabiti, i presidenti delle province di Perugia e Terni – Luciano Bacchetta e Giampiero Lattanzi – e il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti.

Segnalazioni anonime contro gli abusivi

Gli obiettivi del documento sono la tutela della salute pubblica, della sicurezza e – ovviamente – delle attività economiche che operano nel rispetto delle regole. In tal senso viene data la possibilità ai cittadini di segnalare, in forma definita «riservata», presunti casi di attività ricettive abusive, attraverso uno specifico canale attivato sul sito www.umbriatourism.it della Regione Umbria.

L’iter delle segnalazioni

«Tali segnalazioni dopo le prime verifiche approntate dagli uffici regionali – spiega la nota della prefettura di Perugia – verranno trasferite alle forze di polizia, statali e locali delle due province, secondo un apposito piano di lavoro, per svolgere coordinate e mirate azioni di controllo e verifica nei confronti di strutture ricettive ed alberghiere risultate presuntivamente irregolari».

La ‘cabina di regia’

L’atto di intesa va a costituire anche una ‘cabina di regia’ sul turismo presso la prefettura di Perugia, composta dalle istituzioni firmatarie che valuteranno l’attuazione del protocollo. «Si realizza così – afferma il prefetto Sgaraglia – un’importante e delicata attività di monitoraggio e controllo sulle strutture ricettive, attraverso il coordinamento di tutte le istituzioni interessate, per garantire il rispetto delle norme a presidio della pubblica sicurezza, della regolarità delle entrate fiscali, nonché delle disposizioni concernenti la tutela della salute pubblica e della prevenzione degli infortuni sul lavoro».

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