Turismo: «Rafforzare qualità e offerta»

Stati Generali a Foligno, il punto su passato, presente e futuro: «Lavoro straordinario finora, ma ci sono potenzialità da esprimere. Riassorbiti ‘colpi’ sisma»

Condividi questo articolo su

«I risultati ottenuti dal turismo umbro indicano che è stato fatto un lavoro straordinario, sia nell’ambito della promozione che dell’offerta degli operatori. Un lavoro che ci permette di essere una regione che ha valore aggiunto nel turismo, in termini di pil ed occupati e di contributo che il turismo dà agli altri settori e viceversa. E i colpi del terremoto sono stati riassorbiti anche grazie all’imponente azione di comunicazione e promozione». Due dei passaggi del discorso della presidente e del vice presidente della Regione, Catiuscia Umbria e Fabio Paparelli, in occasione degli ‘Stati Generali del turismo dell’Umbria: verso il primo masterplan triennale’. Venerdì a Foligno si è discusso del passato, del presente e soprattutto dello sviluppo del turismo regionale. Focus su innovazione, integrazione e trasversalità.

Qualità e offerta La Marini, in apertura, ha sottolineato come quella di Foligno sia «una giornata importante di lavoro e di condivisione, soprattutto rispetto al percorso da compiere in questo triennio, che per quanto ci riguarda conclude la legislatura regionale, per dare forza ad un settore che è centrale nell’economia dell’Umbria. Vogliamo fare un lavoro pieno che tenga insieme più aspetti del nostro impegno istituzionale e di governo, quello strettamente legato alla promozione, quello relativo agli investimenti che riguardano principalmente le imprese, e sui vari versanti che direttamente o indirettamente contribuiscono alla qualità dell’offerta turistica regionale e alla fruibilità dell’Umbria come meta di turismo, anche se attinenti ad altri ambiti, come ad esempio infrastrutture e mobilità».

Priorità e fondi Parlando del futuro e del piano di sviluppo, la Marini ha messo in evidenza che «questa fase delle legislatura coincide anche con l’avvio della programmazione del nuovo settennato 2021-2027 che è molto importante per l’individuazione delle priorità che interessano sia il sistema economico produttivo regionale nel suo complesso, che il settore turistico, dove gran parte delle azioni che noi mettiamo in campo poggiano anche sull’utilizzo della programmazione settennale dei fondi strutturali. Ciò vale per le amministrazione pubbliche e per il lavoro di concertazione che mettiamo in campo con i rappresentanti delle imprese e dei soggetti che operano in questo ambito. Bisogna quindi agire con una visione prospettica, di medio periodo, oltre che con una operatività annuale da portare avanti per rafforzare il turismo umbro».

Il bilancio del decennio Sguardo anche al passato: «Tra il 2008 ed il 2017 – ha aggiunto in merito ai dati macroeconomici – abbiamo nel turismo dati in controtendenza rispetto ad altri settori economici perché, anche negli anni acutissimi della crisi, abbiamo avuto un trend positivo. L’Umbria ha potenzialità da esprimere e da rafforzare, dobbiamo agire sapendo che siamo una regione che ha punti di grande forza, ma manca ad esempio di alcuni elementi che in altre regioni attutiscono gli effetti negativi delle diverse fasi, non siamo ad esempio una regione balneare o con impiantistica connessa agli sport invernali. I risultati ottenuti dal turismo umbro indicano perciò che è stato fatto un lavoro straordinario, sia nell’ambito della promozione che dell’offerta degli operatori, un lavoro che ci permette di essere una regione che ha valore aggiunto nel turismo, in termini di pil ed occupati e di contributo che il turismo dà agli altri settori e viceversa».

Cultura, eventi, patrimonio «Per noi – ha proseguito la Marini – è infatti fondamentale un lavoro integrato ad esempio con tutto il settore agricolo e dell’agroalimentare, che significa ambiente, paesaggio, offerta turistica di valorizzazione del territorio. E in questo quadro sono fondamentali gli apporti della cultura, dei grandi eventi, delle grandi manifestazioni storiche, del patrimonio storico artistico, ma anche i grandi attrattori ambientali e naturalistici, dalla Valnerina al Trasimeno, all’Appennino ai Parchi. Il lavoro sul turismo non è lavoro settoriale, ma ci impone uno sguardo di insieme sulla programmazione in maniera unitaria sapendo che spesso azioni che sono finalizzate ad altri settori economici possono rafforzare la qualità e l’offerta. Il valore aggiunto che possiamo dare allo sviluppo di questo settore non si esaurisce solo in azioni mirate e specifiche, ma anche in operazioni strutturali che danno forza a questo settore ed in investimenti strategici e di prospettiva che sono il volano economico dei territori. Come Giunta regionale – ha concluso – confermiamo il nostro impegno a sostegno del turismo nella consapevolezza che questo è un settore dove continuare ad investire in maniera strategica, concentrandoci anche sul potenziamento dei numeri e della promozione e scegliendo in particolare alcuni ambiti della promozione internazionale dove sappiamo che l’Umbria ha una forte capacità di attrazione».

Tecnologie e strumenti A Foligno anche il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli: «Abbiamo riunito gli stakeholder del turismo umbro per avviare il percorso che ci porterà verso la prima attuazione del testo unico regionale sul turismo, un testo che prevede non più il programma annuale di promozione turistica, ma un Masterplan di attività triennali. Il nostro obiettivo è quello di utilizzare nuove tecnologie e strumenti, come gli analitics, per analizzare il movimento turistico umbro, rafforzarne i punti di forza ed eliminare le criticità così da accrescere arrivi e presenze turistiche nella regione. Per far questo nella seconda parte della giornata si terranno appositi tavoli tematici il cui compito è di individuare gli strumenti utili a rafforzare i tre prodotti turistici sui quali abbiamo lavorato in questi anni per promuovere l’immagine della regione: il paesaggio, che rappresenta la grande ricchezza dell’Umbria, gli eventi e le manifestazioni culturali, che hanno reso nota l’Umbria in tutto il mondo, ed i Cammini spirituali: tutti prodotti che si incanalano perfettamente nel piano strategico del turismo nazionale che intende promuovere, dopo le grande città italiane, quelle mete e quei borghi che davvero rappresentano la ricchezza del nostro Paese ed anche dell’Umbria».

Colpi terremoto riassorbiti Paparello ha quindi puntualizzato che «è importante lavorare insieme per aggregare il più possibile l’offerta, con l’obiettivo non solo di arrivare ad avere una rete regionale, ma in futuro di affidare ad una Destination management company (Dmc) la promozione del prodotto, la commercializzazione e l’organizzazione di servizi logistici per il turismo. I colpi del terremoto sono stati riassorbiti anche grazie all’imponente azione di comunicazione e promozione. Gli ultimi dati, ci dicono che abbiamo sostanzialmente recuperato l’intero gap, con un + 33% di arrivi rispetto al 2017 e + 10% nelle presenze, rispetto ai primi tre mesi del 2017. Un + 9% di arrivi e un + 10% di presenze rispetto al 2015».

Bandi e settori Chiuso il discorso terremoto, si è passato a parlare dei bandi: «Con il bando Charme l’Umbria si potrà dotare di 32 strutture che passano di categoria aumentando una stella, così avremo nuovi 4 e cinque stelle. Circa 6 milioni di euro di investimenti regionali per elevare la qualità dell’accoglienza di queste due nuove reti d’impresa. Relativamente alla permanenza turistica si lavorerà per valorizzare target come il family e il wedding sui quali usciranno a breve nuovi avvisi per il sostegno delle imprese turistiche che intendono specializzarsi su questi settore». C’è infine l’idea di elaborare un piano strategico partecipato che in continuità con il piano strategico nazionale individua tre assi trasversali legati a innovazione, sostenibilità e accessibilità. «I tavoli di oggi – ha concluso Paparelli – serviranno a valutare le proposte e le azioni migliori e saranno la base di partenza del lavoro del Masterplan. I quattro settori scelti per questo primo appuntamento sono: Il turismo degli eventi e della cultura, Il turismo verde, paesaggio, outdoor, La comunicazione online e offline e il booking, e I cammini e il turismo slow».

Comunicazione e motivazione Antonella Tiranti, dirigente del servizio turismo della Regione, ha invece puntato sul fatto che «dal 2015 in avanti abbiamo rafforzato potentemente le attività di comunicazione con delle specifiche campagne. Quest’anno ne abbiamo realizzate addirittura tre, una per la primavera che è quasi conclusa, una per l’estate ed una per l’autunno-inverno. Si tratta di campagne che si muovono su una pluralità di mezzi di comunicazione, privilegiando la destinazione, ma soprattutto la motivazione alla vacanza, l’esperienza e quindi i prodotti su cui andiamo a lavorare». A concludere Giovanni Patriarchi, assessore allo sviluppo economico del Comune di Foligno: «C’è soddisfazione per un evento che rappresenta anche un riconoscimento del ruolo che la città di Foligno ha acquisito nel panorama turistico non solo regionale. La scelta di Foligno, con la presenza dell’ente Giostra della Quintana che coordina uno dei tavoli tematici testimonia come la città si riconferma meta privilegiata nell’accogliere eventi che rappresentano l’intera Umbria e che costituiscono un importante veicolo di promozione turistica per l’intera regione».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli