Uj, Laurenzi: «Abbiamo dimostrato che si può convivere col Covid»

Il presidente soddisfatto: «Incassi superiori alle aspettative (290 a fronte di 250) nonostante la paura Covid. Il costo artistico, dopo le tante defezioni, è stato dimezzato»

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di P.C.

Si conclude Umbria Jazz 21. «Un’edizione che segna il ritorno del festival con i suoi soliti dieci giorni dopo la pausa forzata dell’anno scorso. Non sono state le giornate tipiche con migliaia di persone ad invadere la città, ma è stato senza dubbio un segnale di ripresa di cui tutti avevamo bisogno, e che dimostra che si può, anzi si deve, convivere con questa situazione».

I numeri

«I risultati sono stati in linea con le previsioni», è stato detto domenica nella conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente della Fondazione Luca Laurenzi, il direttore artistico Carlo Pagnotta e il sindaco del Comune di Perugia Andrea Romizi. «Circa 8 mila paganti e quasi 300 mila euro di incasso. Possiamo quindi affermare che questa edizione ha realizzato gli obiettivi che si era prefissata: la ripresa della socialità, della vita culturale e del turismo, seppur con le inevitabili limitazioni e contribuendo alla ripresa del mondo del lavoro dello spettacolo, con oltre 300 persone dello staff e i quasi 350 musicisti in programma. È importante sottolineare come il festival abbia dato l’opportunità a molte aziende del territorio di riprendere l’attività lavorativa da molti mesi ferma: sono state oltre 55 le aziende con circa 600 persone coinvolte direttamente nell’organizzazione dell’evento».

Grandi nomi

Musicalmente «è stata un’edizione da ricordare con i grandi nomi del jazz americano protagonisti all’arena di serate memorabili: il quartetto di Branford Marsalis, il trio di Brad Mehldau, l’orchestro del Lincoln Center con Wynton Marsalis, il trio del nuovo astro della chitarra Julian Lage, il quartetto di un monumento della batteria come Billy Hart, lo straordinario duo Cécile McLorin Salvant/ Sullivan Fortner, hanno offerto al pubblico uno spettacolo unico. Da segnalare anche il talento Emmet Cohen, padrone di casa del club all’hotel Brufani, che tra i suoi ospiti ha fatto scoprire il talento di Samara Joy. Sempre di eccellenza il contributo del jazz italiano con Enrico Rava in duo con un Ipianista di culto come Fred Hersch, Paolo Fresu con ‘Heroes’, il piano solo di Stefano Bollani e Danilo Rea; Gianluca Petrella e Pasquale Mirra con il progetto ‘Correspondence’, Mauro Ottolini, Piero Odorici e i Funk Off. Non sono mancate le incursioni in altri generi, come tradizione del festival, con Angélique Kidjo, Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola, il Quinteto Astor Piazzolla e Bokanté».

PAGNOTTA CONTRO LA PASTORELLI: IL VIDEO

Festival tematico

Al teatro Morlacchi è andato in scena un vero e proprio festival tematico: dieci eventi con altrettante orchestre italiane per rappresentare lo stato dell’arte delle grandi formazioni ad oggi. «È stata una rassegna unica nel suo genere, con circa 150 musicisti complessivamente sul palco, che documenta anche la vitalità del jazz orchestrale su base regionale: le orchestre vengono da Lombardia, Lazio, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria». Un grande sforzo organizzativo e logistico, da parte di Umbria Jazz, che ha fatto ascoltare ai fan del jazz per big band quanto sia alto, anche in questo settore, il livello artistico del jazz italiano. È proseguita anche quest’anno la collaborazione con la massima istituzione perugina di formazione musicale, con il tradizionale ciclo di concerti organizzati dal conservatorio di musica ‘Francesco Morlacchi’. La seconda edizione perugina di UJ4Kinds ha ospitato 27 iniziative con oltre 3 mila persone ed il coinvolgimento di oltre 500 tra musicisti, docenti ed allievi compresi tra i 3 ed i 18 anni, con la collaborazione di 6 istituti comprensivi scolastici pubblici e di 13 scuole di musica private della regione, di 2 dande musicali (San Sisto e Orvieto), di 5 centri estivi/campus finanziati da bandi pubblici nel territorio cittadino, di 2 istituzioni o servizi culturali di Perugia (Post e Digipass) e del coordinamento regionale di due associazioni di rilievo nazionale (Legambiente e Associazione nazionale pediatri). Nell’ambito delle attività sono stati presentati o portati a termine progetti finanziati da bandi del Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali della presidenza del Consiglio dei ministri, dal Mibact, dal Miur, dal Ministero della famiglia, dal Ministero del lavoro, dalla Regione Umbria, dalla Fondazione Cassa di risparmio e dalla Siae.

I social e la radio

«Di assoluto rilievo anche i numeri del festival online: su Facebook nel solo mese di luglio 1.806,520 impressions, con un totale di oltre 42 mila interazione nel periodo 8-17 luglio, provenienti in particolare da Italia, USA e Spagna e 94.303 visualizzazioni dei 32 video pubblicati, su un totale di oltre 50 in totale sui sociial. Il solo video del concerto di Stefano Bollani ha realizzato oltre 40 mila visualizzazioni in cinque giorni. Su Instagram si è registrata una crescita di quasi 1.000 follower nei giorni del festival, con una copertura della pagina di 60.938, con un aumento delle interazioni di 10.376. Sul sito nel mese di luglio 216.678 impressions. Non possiamo infine non ricordare che il tutto si è svolto nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e sanitarie: sono stati oltre 2 mila i tamponi eseguiti a tutto il personale coinvolto e agli artisti. Molto interesse da parte del pubblico radiofonico per gli speciali e le interviste realizzate in diretta da Perugia dalla radio ufficiale del festival Radio Monte Carlo».

Appuntamento a Terni e Orvieto

Ora l’appuntamento con i prossimi eventi è a Terni con Umbria Jazz Weekend dal 16 al 19 settembre e ad Orvieto con Umbria Jazz Winter#29 dal 29 dicembre al 2 gennaio.

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