Umbria, ‘China days’: «Mercato appetibile»

La prima parte della manifestazione si è svolta lunedì a Perugia, martadì invece l’appuntamento è al Caos di Terni

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China Days perugia«Dal China day ai China days, perché la cooperazione e le azioni di promozione del territorio, della cultura e delle aziende portate avanti dalle Regioni italiane con la Cina sono fondamentali per la crescita del territorio locale» ha detto Lucio Caporizzi, Direttore Affari Internazionali, Regione Umbria, nel presentare l’iniziativa alla presenza del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, di Catiuscia Marini (Presidente Regione Umbria – Coordinatrice Commissione Relazioni Internazionali della Conferenza delle Regioni Italiane), Ettore Sequi (Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese), QI HAN (Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia), Marina Sereni (Vice Presidente della Camera dei Deputati), Marco Villani (Consigliere d’Ambasciata – Direzione Generale Sistema Paese MAECI), Cesare Romiti (Presidente Fondazione Italia – Cina), Riccardo Maria Monti (Presidente ICE), Luca Ceriscioli (Presidente Regione Marche – Coordinatore Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni Italiane).

China Days perugia2Condivisione di progettualità «Un’iniziativa per immaginare nuove strategie e per irrobustire le relazioni già esistenti che consentono di condividere progettualità importanti per il nostro territorio – ha esordito il sindaco Romizi – Il tessuto economico regionale ha prodotto industrie che si posizionano bene nel mercato cinese e istituzioni come l’Università degli studi di Perugia, l’Università per Stranieri e l’Accademia di Belle arti sono in grado di attrarre studenti cinesi in numero sempre maggiore. Il Comune sta facendo la sua parte, sia con la traduzione del portale comunale in cinese, sia con i nuovi alloggi a Monteluce. L’Umbria ha molto da offrire sia dal punto di vista del patrimonio culturale e paesaggistico sia per le eccellenze industriali».

china days perugiaMercato, imprese e società «La seconda edizione dei China days è un’occasione concreta di lavoro per promuovere la regione intesa sia come mercato, insieme di imprese, società e persone – ha affermato Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria – Sia per pianificare azioni a stretto contatto con le ambasciate, facendo tesoro dei consigli e del supporto che possono offrire. È imprescindibile curare i rapporti tra enti, università e aziende che permettano di integrare le azioni per penetrare nel tessuto economico e sociale della Cina e, all’opposto, di facilitare l’inserimento nel tessuto regionale di investitori, turisti e studenti provenienti dalla Cina. Nel sistema di internazionalizzazione delle imprese e dei consumi – ha aggiunti Marini – le realtà locali, come l’Umbria, possono offrire molto. Lo dimostrano gli esempi delle eccellenze regionali che lavorano in Cina: la Meccatronica umbra, la Faist, Angelantoni, Cucinelli, Listone Giordano, il Conservatorio, l’Accademia di Belle arti, l’Università per Stranieri e quella degli Studi di Perugia. L’Umbria ha dimostrato di essere in grado di costruire una rete di relazioni che permettono l’interscambio di innovazione tecnologica e la condivisione dei saperi. Umbria jazz China è la risposta della regione alla richiesta di consumi culturali da parte dei giovani cinesi».

L’incontro è proseguito con l’ambasciatore italiano Ettore Sequi che ha voluto illustrare «il grande mistero cinese, un Paese che sta vivendo una trasformazione importante: da grande produttore a grande consumatore. L’Italia esporta 10 miliardi di euro di beni e prodotti – ha detto l’ambasciatore Sequi – Nel 2022 si calcola che 250 milioni di cinese avranno un reddito che ne farà dei consumatori importanti. Ci sono 600 milioni di internauti. In questo panorama l’Italia può fare molto. L’Umbria è un modello perché ha lanciato importanti partenariati, soprattutto nel settore agroalimentare, della sicurezza delle produzioni agricole, del turismo e della meccanica in agricoltura. Settori di sviluppo primario in Cina. La vastità del mercato cinese offre grandi opportunità, ,a non si può affrontare singolarmente. Iniziative come i China days rafforzano le azioni comuni. Vorrei ricordare che Cina e Italia possiedono il 70% dei beni Unesco – ha concluso l’ambasciatore Sequi – l’area compresa tra Firenze, Roma e Ancona, con l’Umbria in mezzo, può fare la parte del leone in un gemellaggio che unisca tutti i siti Unesco».

Workshop e lavori Dopo la presentazione di lunedì mattina a Palazzo Donini i lavori del pomeriggio, al Castello di Solfagnano (Perugia) con interventi delle Regioni italiane, delle imprese ed istituzioni divisi in due segmenti paralleli. Un primo workshop, ‘L’interscambio tra imprese Umbria-Cina’, rivolto alle imprese; un secondo ‘Interscambio tra Università’, rivolto al mondo accademico, la presentazione delle politiche regionali per l’accoglienza degli studenti e la promozione all’estero del sistema di formazione di istruzione superiore.

L’export «Le missioni e le azioni che il sistema Umbria in tutte le sue articolazioni ha sviluppato in Cina in questi ultimi anni hanno prodotto importanti risultati anche sul piano dell’export, che ha registrato nel 2015 un incremento del 12%», ha affermato il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli, intervenuto al workshop. «Un risultato incoraggiante che è di sprone ad intensificare gli sforzi: la Regione Umbria è e sarà al fianco delle imprese che raccolgono questa sfida».

I numeri La Cina «è una delle più grandi economie mondiali, con tassi di crescita sostenuti. Nei prossimi 10-15 anni si prevede che saranno 250 milioni i benestanti cinesi, che fa così della Cina un mercato irrinunciabile per le nostre imprese», ha aggiunto Paparelli. «L’export con la Cina, al netto delle produzioni dell’acciaio è cresciuto in valori assoluti da circa 53,6 milioni di euro del 2014 ad oltre 61 milioni di euro nel 2015. A trainare sono stati i prodotti alimentari, tessili, abbigliamento, pelli e accessori. Rilevante è anche la variazione positiva del settore legno e prodotti in legno, carta e stampa e il settore macchinari e apparecchi».

La Regione Umbria «sta operando anche per intensificare gli sforzi per agevolare le aggregazioni di imprese e, dove possibile, tessere alleanze con partner cinesi. È anche impegnata a impostare un rapporto strategico con i media cinesi per far conoscere meglio il nostro territorio, le sue produzioni di eccellenza, lo stile di vita, le città d’arte, gli eventi culturali. L’Umbria – ha concluso il vicepresidente – deve puntare sempre più proprio su questi valori».

A Terni Martedì mattina, al Caos di Terni, la seconda e ultima giornata di ‘China days’, interamente dedicata al turismo: dalle prospettive di sviluppo e promozione del settore tra Italia e Cina, alle politiche di incoming e di scambio e relazione tra i due Paesi, anche partendo da quanto già realizzato in Umbria. Il programma dell’iniziativa, promossa dalla Regione Umbria, in collaborazione con la fondazione ‘Italia-Cina’, prevede alle 10 il saluto del sindaco Leopoldo Di Girolamo e delle Autorità presenti; alle 10.30 il primo ‘panel’ dedicato a ‘Il turismo cinese in Italia e in Umbria: attualità e prospettive’. Dalle 15 si svolgerà il secondo ‘panel’ su ‘L’importanza dei collegamenti aerei e dei servizi di accoglienza per il turista cinese’. Alle 17, infine, il terzo ‘panel’ in tema di ‘La comunicazione e gli strumenti di promozione del turismo in Cina’.

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