Umbria, Covid ‘sotto esame’: «Variante? No ma vogliamo capire»

Dopo l’annuncio relativo a ricerche per mappare il virus in Umbria, il commissario D’Angelo chiarisce: «Verificare le caratteristiche»

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A dare la notizia che sarebbero partite delle specifiche ricerche, anche in collaborazione con l’università di Perugia, per ‘mappare’ il Covid-19 in Umbria, era stato – giovedì – il commissario regionale all’emergenza sanitaria, Massimo D’Angelo. Un passo che, legato all’esigenza di comprendere le forti differenze territoriali che in questo periodo stanno caratterizzando l’Umbria sul piano della diffusione del virus, aveva fatto ipotizzare la ricerca di una ‘variante umbra’ del Covid. Aspetto che, venerdì, è stato lo stesso D’Angelo a chiarire in una nota: «In Umbria, così come sta avvenendo in altre regioni, si vuole procedere a sequenziare il virus Sars-Cov 2 per verificarne le caratteristiche. Al momento, sul territorio regionale non vi è nessuna evidenza scientifica su possibili varianti del virus e tanto meno su varianti autoctone. Il sequenziamento del virus sul territorio regionale – spiega D’Angelo – permetterà di avere a disposizione ulteriori dati oggettivi per interpretare anche le cause per cui l’infezione virale tende a diffondersi in alcune aree e, di conseguenza, valutare le misure opportune».

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SPECIALE COVID – UMBRIAON

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