Le opportunità di investimento e di accesso ai fondi europei nell’ambito dei documenti programmatici stilati dalla Regione, l’attivazione di reti di collaborazioni stabili e un’apertura sempre maggiore dell’Umbria verso l’Europa: questi i temi al centro del bilancio stilato dal Servizio Europa (Seu) relativo alle attività svolte nel 2015.
Progetti Per sviluppare competenze tecniche in materia di euro progettazione e potersi avvalere dei vari finanziamenti europei, nel 2015 il Seu ha realizzato tre edizioni del corso di ‘Europrogettazione: finanziamenti europei. Progettare nella nuova programmazione 2014 – 2020’, sulla base dell’esperienza già avviata nel biennio precedente. Sempre su questi temi, la parte finale del 2015 ha visto il Seu impegnato a realizzare, in collaborazione con la Scuola umbra di amministrazione pubblica, un primo percorso di formazione ed aggiornamento della durata di 15 ore per i dirigenti del Comune di Perugia. Su altri argomenti e con altre finalità si è concluso il progetto ‘Justus Lipsius: strengthening and development of new skills in the European legal sector’ al quale hanno partecipato 18 fra giovani avvocati e praticanti che hanno potuto realizzare un’esperienza di mobilità retribuita presso studi legali del Belgio e del Lussemburgo. Il progetto si è concluso con un incontro organizzato a Bruxelles presso la sede della rappresentanza della Regione Umbria.
L’amministratore «La necessità di beneficiare a fondo di tutte le opportunità offerte dalla programmazione regionale ed europea – sottolinea Alberto Naticchioni, amministratore unico del Seu e della Scuola umbra di amministrazione pubblica – richiede la diffusione di una cultura tecnica europea ed una conoscenza attenta e profonda delle dinamiche generate dall’applicazione pratica delle normative e delle procedure di accesso ai principali fondi europei».
Un quarto di secolo In questo percorso, il Seu nell’arco di ormai 25 anni di attività, si è «sempre mosso con l’obiettivo di diffondere la conoscenza del processo di integrazione europea presso il grande pubblico, i gruppi di interesse, le istituzioni local e le imprese. Ciò ha permesso – si sottolinea – l’affermazione di un complesso e articolato impianto di relazioni con il sistema locale e, in particolare, a livello europeo e nazionale la collaborazione con altri soggetti di rilievo».
Ambasciatori dell’Umbria Con queste finalità nell’ultimo scorcio del 2015, l’assessore regionale Antonio Bartolini ha promosso con il Seu e l’università di Perugia una serie di incontri con l’ampia comunità di professionisti operanti a Bruxelles in occasione della ricorrenza dei 25 anni di attività dell’associazione. «La fitta rete di incontri e di iniziative che abbiamo organizzato nella sede della Regione a Bruxelles – ha affermato l’assessore Bartolini – ci ha permesso da un lato di incontrare tante persone che si sono formate a Perugia e dall’altro di discutere con loro delle opportunità e delle problematiche dalla politica comune europea. La nostra idea – spiega l’assessore – è di creare un’associazione che permetta a questi professionisti di ritrovarsi periodicamente e aiutare l’Umbria nei rapporti con l’Unione Europea. ‘Ambasciatori umbri’ in grado di promuovere l’economia della nostra regione e di orientarci all’interno della politiche europee».
L’auspicio A fine 2015 il consiglio regionale ha approvato e deliberato a larga maggioranza una mozione che impegna la giunta ad adottare iniziative per il rafforzamento e l’incremento dei servizi forniti dal Seu. In questo senso Alberto Naticchioni sottolinea come il Seu rappresenti «uno strumento per la diffusione delle politiche comunitarie sul territorio regionale e un supporto all’individuazione delle diverse opportunità offerte dell’Europa, anche nel quadro di una stretta e fruttuosa collaborazione con il servizio di rappresentanza della Regione Umbria a Bruxelles. È indispensabile che i soci del Seu e la Regione – conclude l’amministratore del Seu – garantiscano la piena funzionalità della struttura attraverso un rafforzamento dei servizi e un adeguamento della struttura, definendo una più ampia ‘mission’ per poter continuare ad offrire, in modo particolare ai giovani, quei servizi oggi fondamentali».