Umbria, imprese ‘rosa’: «Segni di cedimento»

Unioncamere: «Scontano per la prima volta una battuta d’arresto: rispetto allo scorso anno variazione negativa dell’1,5%»

Condividi questo articolo su

«Il recente rapporto Unioncamere Umbria sulle imprese femminili al giugno del 2017 mostra come, benché la nostra regione sia sempre tra le prime 4 in Italia con la percentuale più alta di donne alla guida di imprese (il 25,7% del totale), anche le imprese in rosa scontano per la prima volta una battuta d’arresto: rispetto allo scorso anno sono più di 300 in meno, con una variazione negativa dell’1,5%, lievemente più consistente del -1,3% del totale imprese».

Occupazione tiene A dirlo è la stessa Unioncamere, secondo la quale «ci sono tuttavia segnali che fanno ben sperare: crescono infatti le imprese di donne nei settori di sanità e assistenza sociale, istruzione, servizi di informazione e trasporto e comunque in generale il calo del numero delle imprese non si riflette su quello degli addetti che nelle imprese femminili segnano un +0,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente (gli addetti del totale imprese segnano un -0,4%). Si può ben dire che la perdita generale di occupazione degli ultimi mesi è stata mitigata proprio dalla presenza delle imprese femminili».

IL REPORT SULLE IMPRESE FEMMINILI 

«Settore importante» Secondo il presidente Giorgio Mencaroni, «benché in lieve sofferenza rispetto al passato, le imprese femminili confermano la loro importanza nell’economia Umbra e proprio le donne, spesso ben più giovani dei colleghi maschi a ricoprire cariche importanti in azienda, sono fondamentale e imprescindibile risorsa per il rilancio del nostro sistema economico in molti settori». 

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli