Umbria, polizia locale: proteste e presidi

Su iniziativa di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, lunedì 9 maggio, davanti alle prefetture di Perugia e Terni per chiedere al Governo il contratto e il giusto riconoscimento giuridico

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Su iniziativa di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, lunedì 9 maggio, la polizia locale protesta davanti a tutte le prefetture italiane, comprese quelle di Perugia e Terni, per chiedere al Governo il rinnovo del contratto di lavoro, assunzioni, riorganizzazione, riconoscimento del ruolo, superamento delle discriminazioni nel trattamento giuridico, economico e previdenziale rispetto alle altre forze di polizia.

Confronto forte Per i sindacati, che rilanciano la protesta dopo la manifestazione del 23 febbraio in piazza Montecitorio e il confronto avviato con Anci e Conferenza delle Regioni, si pone come «urgente e indifferibile la necessità di un confronto forte e autorevole con i rappresentanti del Governo sul territorio locale all’indomani della proposta del governo di approvazione del Ddl sulla sicurezza».

Negazione di diritti «Ancora una volta ci troviamo costretti a protestare pubblicamente di fronte alla continua negazione di diritti – si legge in una nota di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria – perché, malgrado ormai in tutta Italia i lavoratori della polizia locale siano ‘adoperati’ dalle amministrazioni comunali, di qualsiasi appartenenza politica, come poliziotti, il loro contratto di lavoro e le loro tutele non sono assolutamente adeguate».

‘Insicurezza urbana’ «Esclusi dal bonus degli 80 euro attribuiti agli apparenti ai corpi di polizia, esclusi dal riconoscimento dell’equiparazione di tutte quelle forme assistenziali e previdenziali previste per le forze di polizia, esclusi dalle tutele più elementari nelle condizioni di lavoro, privati di ogni tipo di formazione/addestramento, dotati di mezzi e strumenti obsoleti con organici ridotti al minimo e impegnati h 24 sul territorio per combattere ogni forma di ‘insicurezza urbana’», gli operatori della polizia locale dicono «basta al gioco preferito dei politici, quello dello scaricabarile».

La protesta «Noi oggi ci opponiamo e vogliamo che tutti i cittadini siano informati di questa assurda situazione che ogni giorno gli operatori vivono sulla propria pelle – scrivono ancora i sindacati – e che non può più essere taciuta visto che genera una continua frustrazione nei lavoratori». Nello specifico, le richieste dei sindacati alla base della protesta del 9 maggio sono: «Adeguamento della Legge 65/86 al mutato quadro normativo e istituzionale, uniformando su tutto il territorio nazionale le condizioni operative della polizia locale; valorizzazione del ruolo e delle funzioni della polizia locale mediante adeguato riconoscimento di tutele e diritti assicurativi, economici e previdenziali; rinnovo del Ccnl di riferimento, riconoscendo la specificità e peculiarità dei corpi di polizia locale; avvio di un confronto serrato sul Ddl sicurezza, coinvolgendo ministero dell’Interno, Anci e parti sociali; superamento dell’ingiusta discriminazione, che ha estromesso gli appartenenti ai corpi di polizia locale dal riconoscimento della causa di servizio e dall’equo indennizzo».

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