Umbria, rete oncologica: «Sta andando allo sfacelo»

L’allarme del coordinatore Fausto Roila: «Siamo al collasso: pochi fondi e personale. Ogni giorno 150 visite tre i ritardi»

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«Siamo al collasso, ogni giorno visitiamo 150 persone che aspettano anche diverse ore, il personale è all’esasperazione e con i fondi di cui disponiamo fra poco non si potrà più fare ricerca, senza contare il problema del ‘burn out’, con medici che entrano in ambulatorio alle 8 di mattina per uscirne alle 7 di sera. In questa condizione non posso criticare qualcuno ma è un dato di fatto che ciò che era un gioiello sta andando allo sfacelo»: non ha usato mezzi termini il dottor Fausto Roila, coordinatore della Rete oncologica regionale dell’Umbria, davanti alla Commissione sanità e servizi sociali della Regione, presieduta da Eleonora Pace. La commissione, lunedì, ha svolto una serie di audizioni per approfondire la situazione relativa alla stessa Rete oncologica e al ruolo del Registro dei tumori umbro, di cui è stata ribadita l’importanza nonostante sia scaduta e non sia stata ancora rinnovata la convenzione fra Regione e Università. Ma è l’accorato appello di Roila ad aprire prospettive incerte.

Il dottor Fausto Roila

I dati sullo screening oncologico

Per quanto riguarda lo screening oncologico è emerso che oltre l’80 per cento delle donne ha partecipato al percorso di prevenzione del tumore della cervice e della mammella, grazie anche al laboratorio unico per i due tumori che l’Umbria ha istituito per prima fra le regioni italiane e che le dà il primato nella capacità diagnostica, quasi doppia rispetto alle altre. Più bassa la partecipazione dei cittadini allo screening gratuito del colon retto per la ricerca di sangue occulto nelle feci attraverso un kit fai da te che viene inviato per posta a chi ha superato i 50 anni: anche per il fatto che si tratta di una misura più recente, la percentuale di adesione non raggiunge il 60 per cento. Tutti i presenti hanno rimarcato l’importanza del Registro tumori umbro di popolazione, sia per non perdere il know how raggiunto che per verificare l’efficacia stessa delle azioni in materia di prevenzione oncologica.

Cancro gastrico, alta incidenza in alcune zone dell’Umbria

«Il controllo di quello che si fa è importante – ha detto il dottor Fabrizio Stracci, direttore del Registro tumori umbro di popolazione – occorre trovare gli strumenti per farlo meglio, in maniera ancora più mirata. Ad esempio dovremmo fare di più per capire come mai in alcune zone dell’Umbria c’è un’alta incidenza di cancro gastrico. Il registro tumori evidenzia dinamiche che altrimenti non potrebbero essere percepite; pensiamo al tumore della cervice: da noi la mortalità è fra le più basse, anche in caso di positività le persone risolvono con intervento poco invasivo in endoscopia ma l’aumento di incidenza che si verifica per questo tumore è dovuto all’arrivo di persone provenienti da altri Paesi, ad esempio la Romania, dove non c’è alcuno screening. Lo hanno fatto qui, ma tardi, e questo ha nascosto il reale buon risultato dello screening. Ecco a cosa serve il Registro tumori, svolge un servizio importante alla parte clinica e alla valutazione».

Chi c’era all’audizione e gli obiettivi

Oltre a Roila e Stracci sono stati ascoltati i responsabili dello screening oncologico di Usl Umbria 1, Donata Giaimo, e Usl Umbria 2, Rosa Corvetti e il presidente del Gruppo italiano screening del cervicocarcinoma (Gisci), Basilio Ubaldo Passamonti. Un contributo anche dal servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione, con il responsabile Alessandro Maria Vestrelli, accompagnato da Stefania Prandini e Paola Casucci. Insieme a Roila ha chiuso l’audizione il referente scientifico onorario Maurizio Tonato. Lo scopo di queste audizioni è, secondo i commissari, «giungere a una proposta politica che rafforzi la rete oncologica regionale e riaffermi l’importanza strategica del Registro tumori»: ci stanno lavorando di comune accordo sia gli esponenti della maggioranza (la presidente Pace-FdI e i consiglieri della Lega Paola Fioroni, Francesca Peppucci e Valeria Alessandrini) che della minoranza (Tommaso Bori e Michele Bettarelli del Pd, Andrea Fora-Patto civico per l’Umbria).

Peppucci (Lega): «Lavorare in sinergia»

«La nostra volontà è quella di lavorare in sinergia con chi conosce e vive ogni giorno questa realtà» ha affermato la consigliera della Lega Peppucci. «Abbiamo intenzione di collaborare – ha continuato – per andare incontro alle esigenze dei cittadini e garantire un sistema sempre più efficiente, che sia funzionale alla salute dei paziente e a coloro che operano quotidianamente in questi ambiti. La ricerca è fondamentale al fine di trovare nuove terapie che possano prevenire e curare il cancro. È importante ricordare – ha concluso – che l’Umbria è tra le prime regioni d’Italia per quanto riguarda l’adesione allo screening quindi sta a noi mantenere alti i livelli e operare al fine di migliorarli sempre più».

De Luca (M5s) presenta un’interrogazione

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, ha annunciato la presentazione di una interrogazione per sapere «se la nuova Giunta vorrà o meno salvaguardare il Registro dei tumori e se ci sia la volontà di preservare un’ idea di sanità pubblica basata sul controllo dei fenomeni». «Oggi (martedì, ndr) 4 febbraio – prosegue De Luca – è la giornata mondiale contro il cancro. Ci sono dati allarmanti anche in Umbria: ogni anno 7 mila nuovi casi e 3 mila morti. La politica a livello regionale può e deve fare molto di più». Per De Luca «occorre innanzitutto potenziare le strutture», ma occorre anche «una maggiore collaborazione con l’Università di Perugia e con altri soggetti di rilevanza nazionale per avviare quegli studi epidemiologici che vadano ad individuare le cause ambientali all’origine di queste patologie».

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