Umbria, Wwf stanga pescatori ‘irregolari’

Controlli a tappeto dopo l’apertura della stagione. L’associazione: «Le persone in regola ci chiedono sempre più controlli»

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Sanzioni per migliaia di euro, sequestri e confische delle attrezzature: ‘pesante’ il bilancio dei controlli messi in campo dalle guardie del Wwf Italia in tutta l’Umbria, lungo i corsi dei fiumi Nera, Vigi, Clitunno, Topino, Menotre ed al lago Trasimeno. Interessati i territori comunali di Sellano, Foligno, Campello sul Clitunno, Bevagna, Castiglione del Lago, Magione e Tuoro sul Trasimeno.

L’irregolarità più diffusa

Dall’apertura della pesca scattata l’ultima domenica di febbraio ad oggi – riferisce il Wwf – sono state decine le infrazioni rilevate, a partire dall’assenza di qualsiasi licenza. L’irregolarità più diffusa è la mancata compilazione del tesserino segna-catture che assolve ad un duplice scopo: regolamentare e limitare le catture a soli cinque esemplari di Trota Fario nelle acque di ‘categoria A’ (le più pulite e incontaminate), ma anche ai fini statistici per stimare la salute della specie e la pescosità di un determinato fiume.

Le sanzioni

Le sanzioni sono piuttosto pesanti e vanno dai 100 euro per la mancata annotazione del fiume dove si pesca, la giornata, il pesce catturato, ai 300 euro per pesca con amo con ardiglione, ovvero con il gancio ‘contrario’ che impedisce al pesce di liberarsi agevolmente dalla cattura. 400 euro di sanzione per chi pesca senza licenza, ma c’è anche la concreta possibilità, non infrequente, di cumulare sanzioni anche per migliaia di euro. In quasi tutti i casi è previsto e disposto dalla legge, obbligatoriamente, non solo il sequestro di tutte le attrezzature di pesca, ma spesso anche la confisca definitiva delle stesse.

Pescatore ‘stangato’

Ad un pescatore privo di licenza di pesca, scaduta l’anno precedente, è stata sequestrata e confiscata un’attrezzatura di notevole valore: due canne in fibra della Roubasienne e relativa attrezzatura, bauletto ami, galleggianti esche, cestino e guadino, per un valore complessivo di oltre 4.500 euro. «I pescatori corretti, ovvero la maggioranza – spiega il Wwf Umbria – reclamano a gran voce una maggiore vigilanza e controlli sui fiumi, pescatori che riferiscono di non vedere da anni un controllo serio e puntuale».

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