Si sta rivelando positivo il decorso post-operatorio di un paziente di 72 anni, residente nella zona del Trasimeno, sottoposto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ad un delicato intervento chirurgico grazie al quale gli è stato impiantato un cuore artificiale.
Fase critica superata L’uomo – spiega una nota dell’azienda ospedaliera – era da giorni ricoverato presso la struttura complessa di Cardiologia e Fisiopatologia cardiovascolare, diretta dal professor Giuseppe Ambrosio, per una grave forma di scompenso cardiaco che lo costringeva a continui ricoveri in ospedale. Dopo un appropriato trattamento medico che ne ha stabilizzato le condizioni cliniche, il paziente è stato sottoposto all’intervento, consistito nell’impianto di una pompa artificiale che di fatto sostituisce la funzione del cuore malato. L’impianto è stato eseguito venerdì 26 gennaio dalla équipe della Struttura complessa di Cardiochirurgia diretta dal professor Temistocle Ragni. Il 72enne è uscito dalla fase critica e prosegue la sua degenza nel reparto di Cardiochirurgia.
L’intesa con l’Asl 1 Si tratta del settimo impianto di questo tipo eseguito presso il Santa Maria della Misericordia, che ha impegnato professionisti di più aree assistenziali (cardiologi, cardiochirurghi, cardioanestesisti). «Di questi pazienti – osserva il professor Ambrosio – si rilevano soddisfacenti condizioni cliniche a distanza di oltre due anni dall’impianto di cuore artificiake». L’azienda ospedaliera di Perugia sottolinea che anche questo caso clinico è uno degli esempi del valore del progetto di collaborazione con i professionisti di Asl 1 nel campo dello scompenso cardiaco. Professionisti della Cardiologia e Fisiopatologia cardiovascolare dell’ospedale di Perugia, infatti, operano quotidianamente presso l’ospedale di Assisi, nella struttura Interaziendale dedicata allo scompenso cardiaco sotto la responsabilità e coordinamento del dottor Gianfranco Alunni. Il paziente, infatti, era da tempo seguito dai cardiologi presso l’ospedale assisano, che ne hanno stabilito il trasferimento a Perugia per consentire la possibilità di questo intervento chirurgico così importante.
Dal Kuwait a Perugia «L’intervento – sottolinea la nota dell’azienda ospedaliera – è stato eseguito da professionisti che hanno maturato nel tempo competenze specifiche, con risultati che vengono considerati eccellenti rapportati a centri nazionali dedicati. La conferma arriva dalla richiesta dei responsabili dei due più importanti ospedali del Kuwait , i dottori Jamal Al-Fadly e Riyad Al Tarazi, di partecipare come osservatori all’intervento chirurgico, avendo il governo di quella nazione disposto un progetto di formazione prima di iniziare questo tipo di procedure».