Una gita alla Cascata? «Vi mettiamo in lista»

Il racconto di un’insegnante che ha provato a prenotare delle attività con i suoi studenti

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di Fra.Tor.

«Gentilissimi per carità, ma le informazioni che mi hanno saputo dare sono pressoché nulle. I disagi sono tanti e non solo a livello locale. Bisogna fare in fretta se non si vuole perdere tutto ciò che è stato costruito in tanti anni». L’appello ad umbriaOn arriva da un’insegnante di una scuola media della provincia di Terni e si riferisce alla Cascata delle Marmore.

Il racconto

Nei giorni scorsi ci eravamo posti il problema delle ripercussioni che avrebbe avuto, anche nel lungo periodo, questa gestione ‘in house’ che ormai va avanti da quasi un mese e che sembra non troverà una svolta prima della metà di febbraio. «Leggendo il vostro articolo – scrive l’insegnante – ho voluto raccontarvi quanto successo a me. Alcuni giorni fa ho telefonato allo Iat del Comune di Terni per chiedere informazioni sulle prenotazioni delle gite scolastiche. Questo tipo di gite, con tanto di lavoratori sul posto, le organizziamo ogni anno, ma quest’anno con tutto il trambusto che leggiamo sui giornali abbiamo pensato di chiamare per capire se qualcosa fosse cambiato e chiedere come potevamo muoverci per non trovarci impreparati». Almeno voi.

Tutti in lista

Dallo Iat ha risposto «una signora gentilissima e disponibilissima, ma purtroppo senza un minimo di competenza, il che è più che normale dato che normalmente le sue mansioni in Comune sono altre. L’unica cosa che è stata in grado di dirmi è stata quella di visionare il sito internet del Comune – spiega l’insegnante – per trovare tutte le informazioni sugli orari e sui prezzi e di inviare una mail allo Iat indicando l’Istituto scolastico, le date per le quali saremmo interessati ad organizzare le gite, il numero dei partecipanti e di quale tipo di servizi avremmo bisogno. Mi ha detto che lei non è autorizzata a prendere le prenotazioni, ma mi ha assicurato che la nostra richiesta sarà inserita in una tabella che sarà poi consegnata ai nuovi gestori dei servizi turistici, per poi essere ricontattati. Gestori che da quel che ne sa lei, però, non prenderanno servizio almeno fino alla metà di febbraio». Ecco, fortuna che la scuola si è mossa per tempo.

E i turisti stranieri?

«Ci rendiamo conto? Ci chiedono di indicare il numero di partecipanti, ma se non sappiamo ancora se la data che noi indichiamo come ‘utile’ sarà disponibile oppure no, cosa proponiamo alle famiglie dei nostri ragazzi? Non sappiamo se quella che indichiamo noi è stata già ‘messa in lista’ da qualcun’altro. Come possiamo pianificare delle attività se non abbiamo un interlocutore che riesca a darci in tempi ‘normali’ delle informazioni e dei riscontri? Noi siamo del posto, conosciamo la situazione e, diciamo, possiamo anche capire questa fase critica di transizione, ma chi viene da fuori e non sa tutto questo? Come glielo spieghi ad una gruppo organizzato proveniente, magari, dalla Spagna?». Già chi e come glielo spiega?

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