Unesco, a Perugia ospite Irina Bokova

La direttrice generale dell’agenzia delle Nazioni Unite ha ricevuto la laurea honoris causa in relazioni internazionali e ha partecipato al convegno sull’acqua al Wwap

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L.P.

Lotta contro la radicalizzazione, l’intolleranza e l’ignoranza e sostegno ai progetti sull’acqua, nell’agenda degli obiettivi per il 2030. Sono stati questi i temi al centro della visita a Perugia di Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco, che ha ricevuto lunedì mattina la laurea honoris causa in relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo all’Università per stranieri di Perugia.

Perugia Irina Bokova Unesco (3)Laurea honiris causa Durante la lectio magistralis, la Bokova ha parlato di istruzione, cultura e conoscenza, come temi al centro del mandato Unesco perché, secondo la candidata a segretario generale dell’Onu, «nella storia recente la cultura è mai diventata a tal punto bersaglio e oggetto di sistematica distruzione, come accade oggi in Medio oriente». Presente alla cerimonia anche il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, un tempo rettore dell’Università per stranieri, che ha sottolineato l’importanza dell’istituto e dell’Unesco, definito «attore globale delle relazioni internazionali»

Wwap Nel pomeriggio la Bokova ha, invece, partecipato al simposium presso il Wwap di Perugia, il programma delle Nazioni Unite per la valutazione delle risorse idriche mondiali. Le centralità del ruolo delle donne nella gestione delle risorse idriche e dei servizi igienico-sanitari, l’uguaglianza di genere, la povertà e la lotta contro la malnutrizione e l’inquinamento, sono stati i temi toccati durante l’incontro che si è tenuto a Villa Colombella presso la sede del centro che fa capo all’Unesco.

Perugia Irina Bokova Unesco (2)Il centro Tra le eccellenze ospitate in Umbria, il Wwap, cui la Regione ha messo a disposizione la struttura di Villa Colombella, da sempre si occupa dello studio e dell’analisi della gestione delle acque fresche nel mondo, sviluppa analisi, elabora dati e fa ricerche che confluiscono poi in quei rapporti annuali che vengono inoltrati ai decisori politici a livello globale. «Il rapporto del 2016 – ha specificato il coordinatore del Wwap, Stefan Uhlenbrook – si concentra sul tema dell’acqua e del lavoro e sarà presentato a Ginevra il prossimo 22 marzo. Anche le risorse idriche svolgono un ruolo fondamentale nella creazione di posti di lavoro facilitando anche indirettamente opportunità di impiego anche in settori non direttamente riconducibili alla gestione della risorsa stessa». Tra i 17 obiettivi da raggiungere per il 2030 accesso all’acqua pulita, strutture igienico sanitarie per tutti, sicurezza alimentare, cambiamenti climatici e lotta alla povertà.

Le donne Al centro dell’agenda dell’Unesco per quanto concerne l’acqua è anche la centralità del ruolo delle donne nella gestione delle risorse idriche. «L’uguaglianza di genere è un diritto umano fondamentale per promuovere l’integrazione sociale, sradicare la povertà e promuovere la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Inoltre, anche il ruolo dell’istruzione, della ricerca e della scienza è vitale per creare società stabili in grado di sviluppare nuove opportunità economiche», ha riferito Irina Bokova, sottolineando come l’attività svolta dall’agenzia delle Nazioni Unite ha già portato a buoni risultati. «Entro il 2030 – ha concluso – l’uguaglianza di genere sarà una realtà».

Cultura ed educazione In conclusione del simposium, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, ha intervistato il vice ministro Mario Giro, del ministero degli esteri, e il sottosegretario all’ambiente, onorevole Barbara Degani. «Da qui a 14 anni – ha riferito l’onorevole Giro – l’Italia dovrà aver compiuto notevoli passi in avanti. L’acqua non può essere un elemento di schiavitù per le donne. A questo problema dobbiamo ovviare con una risposta sia culturale, che prevede quindi un cambiamento negli stili di vita, sia tecnologica. Dobbiamo trovare il modo per distribuire meglio l’acqua e insegnare ai contadini di tutto il modo come adoperarla senza sprechi». Il viceministro Degani ha, invece, riferito che «dobbiamo concentraci sulla rinnovata fase di programmazione già intrapresa dall’Italia. Sì all’educazione e al cambiamento degli stili di vita, ma anche apertura all’economia circolare», nella logica di inclusione già citata da Papa Francesco e nell’ottica di uno sviluppo quanto più possibile sostenibile.

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