Università, ora scoppia ‘il caso Insalata’

Scambio di accuse tra Lega, Udu e Asa per l’elezione a presidente del Cds di Martina Domina. Per la destra Udu e Asa «si sono accordati per una poltrona»

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L.P.

Un parlamento in miniatura, eppure la tensione e le fratture avvengono proprio come a quello nazionale. Il paragone, non sembri azzardato, è con il Consiglio degli studenti, l’organo che è stato chiamato a esprimere il proprio presidente, dopo il rinnovo dei rappresentanti con le elezioni dello scorso dicembre, e che ha visto proclamata eletta per la prima volta nella storia dell’ateneo perugino una ragazza, Martina Domina.

La presidente Un’elezione tutt’altro che tranquilla e serena, quella di Martina, rappresentante dell’Udu-sinistra universitaria, dal momento che sono volati stracci e l’opposizione si è praticamente divisa sulle nomine. Dopo la seconda fumata nera, infatti, alla terza votazione sono andati al ballottaggio Martina Domina per l’Udu e Alessandro Cicchi di Idee in movimento, supportato da Narni Universitaria, Student’s Office, Lega Universitaria e Liberamente. Escluso, con un solo voto, Francesco Insalata, candidato per l’Asa, associazione studentesca apolitica.

Le votazioni Quindici contro quindici, al ballottaggio, dove si vince con la maggioranza relativa, Francesco Insalata ha annullato la scheda votando per sé stesso e quindi il Consiglio degli studenti ha espresso come presidente la Domina, mentre l’Udu ha poi sostenuto lo stesso Insalata come vicepresidente. Da qui lo scambio di accuse. Per la Lega universitaria, movimento giovanile molto vicino al partito di Matteo Salvini, questa strategia è solo servita a far conquistare una poltrona al rappresentante di Asa e ha indebolito il fronte compatto che avrebbe potuto controbilanciare la maggioranza Udu in Cds.

L’accusa In particolare secondo Lorenzo Baratella, della Lega «Noi non ritenevamo opportuno candidare qualcuno dei nostri per fare un ennesimo regalo all’Udu. Così abbiamo trovato la convergenza su Alessandro Cicchi che, in caso di parità di voti, 15 contro 15, avrebbe vinto per età. Invece l’Udu si è alleato con Insalata, con la promessa di farlo vicepresidente, e così è risultata eletta la Domina. Nulla da dire contro la neo-presidentessa cui abbiamo fatto le nostre congratulazioni. Noi ora, però, andremo per la nostra strada», ha dichiarato Baratella, sottolineando come la Lega sia uscita dal Fronte universitario che raccoglie i vari rappresentanti di centro e destra.

Le repliche L’Udu, però, non ci sta e rispedisce le accuse al mittente, affermando per bocca di Alessandro Biscarini, di aver voluto lanciare un segnale, con il sostegno di Insalata a vicepresidente, per un Cds che sia quanto più possibile espressione di tutte le anime che lo compongono. «Io stesso – dice Biscarini – ho proposto la candidatura di Francesco Insalata per questo ruolo semplicemente perché il segnale forte che volevamo lanciare era quello di un CdS inclusivo e aperto, che non appiattisse le minoranze su una linea per un semplice scambio di voti o di favori. Offrendo la vicepresidenza al terzo dei contendenti abbiamo voluto ribadire che per i prossimi due anni il CdS dovrà essere il contenitore delle esigenze degli studenti, di tutti gli studenti, che devono essere equamente rappresentati nel rispetto dei numeri con cui i vari rappresentanti sono stati eletti. Non abbiamo offerto una posizione di potere, abbiamo offerto un’ulteriore prova di garanzia e trasparenza agli studenti. Nei prossimi anni vogliamo essere il meno autoreferenziali possibile, abbiamo iniziato così».E con un po’ di rammarico perché, forse, assieme a Insalata sarebbe dovuto essere eletto un vicepresidente delle altre minoranze presenti in Cds, come ad esempio qualche studente di Narni o di Terni, Biscarini conclude: «Leggete pure tutte le dietrologie che volete, rimane solo l’amaro in bocca per altre minoranze che hanno fatto una scelta di coalizione, pur venendo da una lunga storia di esclusione dal dibattito interno dell’organo».

Vicepresidente Il più sereno di tutti, all’interno di questa vicenda, è sicuramente il neo eletto vicepresidente Francesco Insalata che, ribadendo l’autonomia delle sue scelte in Cds, afferma «Noi non eravamo in coalizione con nessuno e non capisco perché avremmo dovuto esserlo ora. ASA ha combattuto la propria battaglia, mettendo in prima linea l’onestà e la coerenza nei confronti di chi ha creduto in noi. Ora dobbiamo solo dimostrare di saper lavorare e aver voglia di fare».

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