Usura e 17 condanne: scatta maxi sequestro

Perugia, polizia e guardia di finanza in campo: un pluripregiudicato 60enne è stato ‘stangato’ dal tribunale su istanza del questore

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Due unità immobiliari a Perugia e Bastia Umbra, tre veicoli e un motociclo per un valore di 500 mila euro. È quanto sequestrato ad un pregiudicato 60enne ed al suo nucleo familiare dagli agenti sella divisione anticrimine della polizia di Stato e dal Gico della guardia di finanza di Perugia, su disposizione del tribunale di Perugia ed a seguito di proposta avanzata dal questore Giuseppe Bisogno.

Le misure Contestualmente al 60enne è stata applicata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per cinque anni, obbligo di firma due volte al giorno e di permanenza presso la sua abitazione dalle ore 20 alle 7.

Diciassette condanne definitive A pesare sui provvedimenti, la carriera criminale del 60enne che, dal 1968 ad oggi, ha riportato 17 condanne definitive ed è tuttora imputato in processi in fase di definizione. Fra i reati per i quali è stato condannato figurano furto, ricettazione, appropriazione indebita, truffa, usura e minaccia continuata. Il sequestro del patrimonio è legato all’ipotesi che, non avendo mai lavorato, i beni posseduti siano frutto di attività illecite.

Usura e contatti con la criminalità «La sua carriera delinquenziale, iniziata quando era ancora minorenne – riferisce la questura di Perugia -, è proseguita nella maggiore età con una molteplicità di reati e conseguenti condanne irrevocabili. L’ultima nel 2005, del tribunale di Perugia, afferma la responsabilità penale del proposto per aver commesso nel 1999 i delitti di usura e minaccia continuate, interamente confermata nel giudizio di secondo grado e definitiva nel 2009, per aver percepito interessi usurari quale corrispettivo di varie prestazioni di denaro in favore di terzi. Pena eseguita mediante affidamento in prova terminato nel 2011. Riacquistata la libertà, il proposto non mutava il proprio stile di vita ma anzi, negli anni successivi, l’indole criminale registrava una decisa impennata con il suo inserimento in ambienti di criminalità organizzata straniera dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti».

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