Veleno Marini-Salvini: questioni di ‘ex’

Lui, ospite a Todi, la definisce ‘ex presidente’. Lei replica con un post alla stricnina che richiama il gossip più recente. Ed è guerra

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Il ‘colpo’ lo ha sferrato giovedì sera intorno all’ora di cena. Lei, Catiuscia Marini, non è che abbia gradito tanto sentirsi definire ‘ex presidente’ da Matteo Salvini. E poi proprio a Todi, a casa sua cioè, dove il leader della Lega Nord giovedì ha festeggiato insieme al nuovo sindaco Antonino Ruggiano (ma anche al vicesindaco Ruspolini, in quota-Carroccio) la recente affermazione del centrodestra.

Veleno Quell’ ‘ex presidente’ (con tanto di invito di Salvini a fare i bagagli, «fra sconfitte elettorali e arresti nel Pd)» deve aver risuonato per un po’ – e male – nelle orecchie della Marini. Poi il lampo, sotto forma di post lanciato su Facebook e che rischia di apparire poco chiaro a chi non bazzica il gossip. Ma che, invece, ha la consistenza di una bomba al napalm dal sapore più personale che politico: «Salvini a Todi: lui di ex se ne intende, provandolo su di sé…». Il ghigno non era compreso nel post, ma non fatichiamo ad immaginarlo.

L’antefatto Per chi, come detto, non bazzica il gossip, l’avvenente conduttrice tv Elisa Isoardi – che pare si sia lasciata, amaramente, da poco con Salvini – è stata immortala a Ibiza mentre si scambia un appassionato bacio con un altro Matteo, diverso dal segretario leghista. Insomma non il massimo, una ferita se vogliamo. Dove la Marini ci ha infilato una bella manata di sale.

Apriti cielo Le reazioni ‘social’ – pro e contro la presidente e il suo post di ‘vendetta’ – non si sono fatte attendere. E neppure quelle della Lega Nord. Il parlamentare Stefano Candiani, in difesa del suo segretario, è arrivato a chiedere le dimissioni della Marini sogghignante: «Un post meschino, vergognoso. Deve andarsene. Cosa dicono Boschi e Boldrini, paladine dei diritti? La signora forse è nervosa perché la Lega dà fastidio a Todi e a tutta l’Umbria». Viste le scarse piogge del periodo, il polverone ci metterà un po’ a placarsi.

Fiorini Il capogruppo Lega Nord Umbria sottolinea che «la presidente Marini dovrebbe solo vergognarsi di quanto ha scritto in un post sulla sua pagina social. Invece di pensare alla disoccupazione, alla povertà che attanaglia l’Umbria, invece di pensare alla situazione che stanno vivendo i terremotati da un anno, alla sanità e alla gestione rifiuti che fa acqua da tutte le parti e alla prossima invasione di immigrati, la Marini perde tempo in inutili sciocchezze, dimostrando ancora una volta tutta l’inettitudine che caratterizza – conclude – da sempre il suo operato. Presidente,  anzi ex presidente la smetta di rendersi ridicola, raccolga l’ultimo briciolo di dignità che le rimane e si dimetta. Farebbe la gioia di tanti cittadini umbri».

Mancini «Immagino – il commento del consigliere regionale Lega Nord – che la Marini, troppo impegnata a seguire il gossip, oggi non abbia avuto modo di leggere le prime pagine dei quotidiani locali dove si parla dell’Umbria come la cenerentola di Italia con un tasso di povertà che sfiora il 12%. Del resto ognuno ha le sue priorità e le questioni sentimentali di Matteo Salvini sono per lei fondamentali. Per quanto mi riguarda presidente, dovrebbe chiedere scusa al nostro segretario federale per l’intrusione in fatti personali, ma  ancor di più scusarsi con tutti gli umbri per il persistere del suo mal governo. Cara presidente, lei ha perso la capacità di argomentare la sua azione politica ormai vuota ed inconcludente e ogni giorno la stampa fa ampio resoconto di ciò, ma immagino che l’ipotesi di dimettersi non l’abbia nemmeno presa in considerazione. Nella storia della rossa Umbria non ho ricordanze di presidenti della Regione che abbiano fatto tale cadute di stile, forse perché dopo aver perso il referendum, Todi e gran parte dei comuni italiani, la consapevolezza di essere alla frutta comincia a farsi sentire? Presidente stia serena e non legga tanto gossip: in Umbria, dati, alla mano, siamo generosissimi tant’è che spendiamo 47 milioni di euro per mantenere oltre 4 mila  immigrati tanto quanto un comune di  40 mila abitanti, mentre abbiamo strade colabrodo e treni che non passano. Singolare e poi chiudo, che nonostante i numerosi attacchi al suo operato da parte di centinaia di cittadini, nessun al vertice del suo partito sia intervenuto a difenderla, forse si stanno smarcando da lei?».

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