Violenza di genere, polizia in campo

Campagna ‘Questo non è amore’ nella giornata di San Valentino: momenti d’incontro per rompere l’isolamento e il dolore delle vittime

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«Se ti ricatta… non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli… non è amore. Se ti isola, umilia, offende… non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi… non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi… non è amore. Se ti chiede l’ultimo appuntamento… non è amore. Se ti uccide… non è amore». 14 febbraio, giorno di San Valentino, e la polizia di Stato scende in campo per stare vicino alle donne con la campagna ‘Questo non è amore’: in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro per rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di biolenze di genere. Con supporto di un’equipe di operatori specializzati – in prevalenza composta di donne – formata da personale di polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

IL VIDEO DELLA POLIZIA DI STATO

La flessione e l’impegno Il progetto camper è partito a luglio 2016 e, in sei mesi, ha consentito di contattare quasi 19 mila persone (in maggioranza donne): diffusi strumenti di tutela e intervento su situazioni di violenza e stalking. Nell’ultimo biennio sono scesi i delitti tipici (femminicidi, violenze sessuali, maltrattamenti, atti persecutori): numeri che comunque – sottolinea la polizia di Stato – restano alti, dimostrando l’esistenza di un ‘sommerso’ che troppo spesso non si trasforma in denuncia.

I numeri Ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali. Per quel che concerne i femminicidi in ambito familiare si è passati dai 117 del 2014 ai 108 del 2016 (111 nel 2015); gli atti persecutori (76% a danni di donne) sono 11 mila e 400 nel 2016 (12 mila e 446 nel 2014); i maltrattamenti in famiglia – circa l’81% nei confronti di donne – sono stati 12 mila e 829 nel 2016, rispetto ai 13 mila e 261 del 2014 e i 12 mila e 890 del 2015; le percosse (46% su donne) sono state 13 mila e 146 nell’ultimo anno, contro le 15 mila e 249 del 2015; infine le violenze sessuali, passate dalle 4 mila del 2015 alle 3 mila e 759 del 2016.

La prevenzione e il protocollo Al di là degli strumenti offerti dalla legge – ammonimento, divieto di avvicinamento e domiciliari, nei casi più gravi -, la polizia è impegnata nella prevenzione di atti di violenza e, in questa prospettiva, dall’inizio dell’anno c’è  l’adozione del protocello Eva (Esame delel violenze agite) da parte di tutte le questure d’Italia: consente agli equipaggi di sapere – quando chiamati ad intervenire su casi di violenza – se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Ciò avviene grazie alla procedura che prevede la compilazione di checklist che permettono di tracciare situazioni di disagio e procedere, nei casi di atti reiterati, all’arresto.

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