Vittime omicidi, gli indennizzi aumentano

Battaglia Unavi dà i suoi frutti. A Terni la questione riguardava i familiari di David Raggi: «Contano le cause civili ai ministeri»

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Aumentano gli importi delle contestate tabelle della legge 122 del 2016, relative agli indennizzi di Stato per coloro che – familiari o persone direttamente colpite, se in vita – sono state vittime di omicidi, femminicidi o stupri. Il decreto legge di attuazione, grazie anche all’impegno dell’associazione Unavi – Unione nazionale vittime, presieduta da Paola Radaelli, ha infatti stabilito che gli indennizzi per ciascun familiare delle vittime di omicidi è di 50 mila euro (prima 7.200 euro), 60 mila euro per i femminicidi (contro 8.400) e 25 mila per gli stupri (prima 4.800 euro).

21.600 EURO: ‘ELEMOSINA DI STATO’ ALLA FAMIGLIA RAGGI

L’avvocato Massimo Proietti

Il legale

«Si tratta di un passo avanti che accogliamo con soddisfazione – osserva l’avvocato Massimo Proietti, coordinatore Unavi per Umbria e Lazio – dopo l’abolizione nel 2017 dell’odioso limite di reddito per la percezione dell’indennizzo. Continuiamo a contestare la legge 122 del 2016 e attendiamo la decisione della Corte Europea, che abbiamo interpellato in merito alla legittimità della stessa legge. Dal punto di vista personale – osserva Proietti – come difensore dei familiari di David Raggi, continuiamo a monitorare la situazione. Quell’elemosina di Stato, 7.200 euro per ciascun familiare, confermata dal tribunale di Roma, ora può essere rivista ma a noi interessano prioritariamente la questione di legittimità della legge 122 e soprattutto le cause civile intentate nei confronti dei ministeri dell’Interno e della Giustizia per la mancata e la mancata espulsione dell’omicida di David Raggi».

TUTTO SULL’OMICIDIO RAGGI

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