Vive in Marocco, ma con la pensione sociale

Perugia, i carabinieri di Bettona scoprono la truffa dopo che i parenti si sono picchiati, a Cannara, per i soldi di un nordafricano tornato acasa

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Hanno fatto a botte. E per rimettere le cose a posto erano interenuti i carabinieri. Che, però, hanno capito che la faccenda era complicata ed hanno indagato. Scoprendo una truffa.

I fatti Tutto inizia a novembre del 2015, quando una pattuglia della stazione carabinieri di Bettona interviene a Cannara per una lite in famiglia: i figli di un uomo originario del Marocco intendono appropriarsi del contributo sociale destinato al loro capo famiglia, svisto che da circa quattro anni il diretto interessato è tornato nel suo Paese di origine dove si è pure fatto una nuova famiglia.

L’indagine I carabinieri svolgono una serie di accertamenti effettuati, all’Inps di Perugia, all’ufficio postale competente e raccolgono una serie di testimonianze sulla vicenda: l’uomo, cancellato per irreperibilità dal Comune di Cannara, percepisce ancora l’assegno sociale mensile, accreditato sul suo libretto postale. Le indagini dei militari, coordinati dal maggiore Marco Sivori, hanno portato ad appurare che i familiari del marocchino sono perfettamente a conoscenza della totale assenza di requisiti da parte del capo famiglia ai fini dell’erogazione del contributo.

Il falso Avrebbero infatti sostenuto la fittizia presenza dell’uomo sul territorio nazionale pur di continuare a beneficiare dell’assegno mensile, che loro hanno usato per fronteggiare le spese dell’intero nucleo familiare rimasto in Umbria (bollette della luce, acqua, gas e pagamento del canone di locazione dell’appartamento). Ed è stata proprio una scintilla scoccata per la contesa  del ‘bottino’ a determinare l’intervento dei militari, che hanno segnalato alla magistratura l’intero nucleo familiare, reo di aver indebitamento percepito circa 20.000 euro nel corso degli ultimi anni.

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