Voragine a Terni, lavori nel sottosuolo

Per ora si provvede all’asportazione dei detriti e dei liquami accumulati, poi si passerà all’ispezione visiva

Condividi questo articolo su

La voragine

La voragine

«Se penso che sabato mattina, giusto un’ora prima del ‘fattaccio’, ho portato mio nipote a fare colazione in quel bar, prima di andare a scuola, mi vengono i brividi». Questo signore, lunedì mattina, è tornato in piazza Bruno Buozzi (Valnerina) a Terni, a fissare quell’enorme ‘buco’ dove da due giorni si lavora incessantemente per capire cosa sia successo.

LE FOTO DELLA VORAGINE E DEI LAVORI

terni-piazza-valnerina11

La rimozione del dehor

I lavori La prime operazioni svolte nella giornata di domenica hanno riguardato la rimozione del dehor del bar rimasto in bilico. Le squadre dei vigili del fuoco, coordinate dal comandante Mariantoni e dal vicecomandante Capolongo, hanno messo in sicurezza la struttura che è stata poi sollevata con la gru e posizionata sull’altro lato dell’angolo del palazzo, in sicurezza.

SI SPOSTA IL DEHOR – IL VIDEO

consorzio-tevere-nera-buco-voragine-buozzi-piazza-valnerina

L’idrovora

La rimozione dei detriti Da lunedì mattina, invece, le squadre di lavoro stanno provvedendo alla rimozione di tutti i detriti che si sono accumulati nella voragine e quindi all’aspirazione dei liquidi che, a loro volta sono presenti. Il consorzio Tevere-Nera ha anche messo a disposizione un’idrovora per svuotare il canale. Una volta ripulito tutto i tecnici potranno lavorare in sicurezza per cercare di capire quali interventi saranno necessari per fare in modo che fatto del genere non si ripetano.

Evacuazione Tre le famiglie che hanno dovuto lasciare il proprio appartamento, di cui due con problema di alloggio ed alle quali il Comune sta cercando di trovare un’altra sistemazione (per ora sarebbero state ospitate da parenti, ma potrebbero andare in albergo). Oltre al bar risultano non accessibili un negozio, un’agenzia assicurativa e una immobiliare.

Il palazzo a rischio

Il palazzo a rischio

Palazzo a rischio Ora l’attenzione si concentra anche sul palazzo immediatamente vicino, il primo che, uscendo dalla piazza, è su viale Brin. Lo stabile era già stato dichiarato inagibile – le fondamenta sono già puntellate – e il proprietario starebbe predisponendo un progetto che prevede la completa ristrutturazione. Per ora, però, ha ricevuto una diffida, da parte del Comune, che gli impone di fare con urgenza delle indagini strutturali. Perché se si scoprisse che ci sono dei rischi concreti, si rischia la demolizione coatta.

La vecchia mappa fornita da Marco Cuccuini

La vecchia mappa fornita da Marco Cuccuini

Reticolo di canali Il sottosuolo di piazza Buozzi e viale Brin, ma come buona parte del centro cittadino, è un reticolato di antichi canali, fondamentali per le attività artigianali fino all’inizio del ‘900, poi adibiti a fognature, che proprio lì convergono (come appare evidente guardando un’antica mappa che Marco Cuccuini ha messo a disposizione di umbriaOn) all’interno di un ‘anello’: una ‘piccola Amsterdam’ coperta dagli anni ’40 in poi con terra e asfalto.

Il canale della Bardesca

Il canale della Bardesca

Canale della Bardesca Inoltre, un’antica mappa che Danilo Pirro ha messo a disposizione di umbriaOn – fonte rapu.it – mostra il passaggio del canale della Bardesca, sotto l’attuale bar, verso Porta Spoletina. Il documento è datato 1884 a firma dell’ingegnere capo Adriano Sconocchia.

Dubbio parcheggio «Il nostro scopo, vista la situazione – ha detto l’assessore Stefano Bucari – è mettere a fuoco tutte le possibili ipotesi collegate al crollo, così da poter intervenire in maniera radicale, visto che la presenza di liquidi nei canali del sottosuolo di fa ipotizzare che lì confluiscano anche degli scacchi fognari, che dovranno essere messi in sicurezza». Ma emergono anche dei dubbi sul possibile collegamento con il crollo di sabato, con i lavori di realizzazione del parcheggio interrato che, da qualche anno, è stato realizzato in quella piazza: «Su questo – ha aggiunto Bucari – preferisco per il momento non esprimere pareri che non sarebbero suffragati da elementi concreti. Faremo tutte le indagini e, questo lo posso garantire, i risultati saranno resi pubblici».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli