‘Grana’ inceneritori: «Terni non li vuole»

Un presidio di protesta sotto la Prefettura e un corteo fino a palazzo Spada. L’assessore regionale Cecchini ribadisce: «Nessun ulteriore impianto»

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di Fra.Tor. e L.P.

L’appuntamento dato dal comitato ‘No inceneritori’ di Terni era per le 15 di martedì pomeriggio davanti la prefettura. E non si trattava di una cerimonia di benvenuto per il nuovo prefetto, Angela Pagliuca, che proprio lunedì ha preso servizio. Ma, se mai, un ‘biglietto da visita’, una presentazione.

I partecipanti Accanto a loro anche il comitato ‘Terni Possibile – Margherita Hack’ e alcuni tifosi della curva Nord della Ternana, con lo slogan: ‘Fermiamo lo ‘Sblocca Italia’, nessun rifiuto verrà bruciato a Terni, nessun regalo agli inceneritori ternani’.

LE FOTO DEL PRESIDIO

Prefettura protesta no inceneritori inceneritore14Le polemiche Dopo la sua denuncia: «Decisione già presa», nella quale si rilanciava l’ipotesi di un utilizzo massiccio di uno dei due inceneritori in attività a Terni e si accusava – nemmeno troppo velatamente – la Regione di essere troppo accondiscendente nei confronti del governo e delle norme contenute nello ‘Sblocca Italia’; il comitato aveva ricevuto la piccata replica dell’assessore regionale Fernanda Cecchini – «Critiche strumentali», aveva detto – che negava la ipotizzata ‘apertura’ alle richieste del governo.

Prefettura protesta no inceneritori inceneritore19Fino alla chiusura «È chiaro che – ha urlato al megafono Fabio Neri, del comitato ‘No inceneritori’ – stando in Umbria ed essendoci a Terni due impianti di incenerimento, la paura è che Terni rischi di essere sede del decreto ‘Sblocca Italia’. Su quali impianti e in quale quantità non lo sappiamo. Dobbiamo continuare a ragionare sul fatto che anche se riuscissimo a sventare lo ‘Sblocca Italia’ gli impianti di incenerimento continuerebbero a funzionare. E questo è il problema dei problemi». Terni «per un’idea sballata di sviluppo si è ritrovata, prima con tre, ora con due inceneritori che incidono sulla salute. La stessa Usl, finalmente, ha emesso una nota in cui segnala effettivi impatti sulla salute da parte degli impianti di incenerimento». Neri ha, infine, esclamato: «Dobbiamo combattere contro gli inceneritori, fino alla loro chiusura».

Prefettura protesta no inceneritori inceneritore24Il presidio Complessivamente al presidio hanno preso parte circa 500 persone e c’è stato pure chi – magari preso dall’entusiasmo e dimenticando di essere ad una manifestazione ecologista – ha pure acceso qualche fumogeno. Poi si è formato un corteo spontaneo e i manifestanti si sono mossi in direzione di palazzo Spada.

IL CORTEO IN CENTRO

 

Prefettura protesta no inceneritori inceneritore29Nuova manifestazione L’appuntamento ora è per il 14 febbraio «per una grande manifestazione contro gli impianti di incenerimento. Dobbiamo essere in tanti. Terni e San Valentino non vogliono gli inceneritori». L’orario e il percorso verranno resi noti nei prossimi giorni.

Le proteste Quella di martedì è stata una manifestazione che ha fatto seguito a quella alla quale il comitato ‘Terni possibile – Margherita Hack’ ha dato vita lunedì pomeriggio, approfittando della seduta del consiglio comunale per esporre i loro cartelli di protesta contro le misure prese dal Comune per combattere l’inquinamento, ritenute insufficienti. Hanno chiesto ed ottenuto un confronto con l’assessore all’ambiente, Emilio Giacchetti, al quale hanno ribadito la loro contrarietà alla presenza di inceneritori e la richiesta di misure più pressanti nei confronti del traffico veicolare.

Consiglio regionale E di inquinamento dell’aria e polveri sottili si è tornato a parlare martedì anche in consiglio regionale. Un’interrogazione a risposta urgente, da parte dei 5 stelle che, per bocca della consigliera Maria Grazia Carbonari ha interrogato la Giunta per sapere quali misure intenda porre in essere per potenziare il trasporto pubblico locale e ridurre, così, traffico e inquinamento. A fronte di criticità ambientali e sanitarie ormai ampiamente certificate, «entro quando la Giunta intende revocare le concessioni all’incenerimento dei poli Acea e Tozzi Holding di Maratta, a Terni, evitando l’insediamento di un terzo inceneritore in Umbria e la costruzione di impianti a biomasse?» è la domanda della consigliera.

Giuseppe Chianella

Giuseppe Chianella

Pm 10 Un problema, quello del Pm10, che ha interessato tutta la penisola, come ha ribadito l’assessore ai trasporti Giuseppe Chianella, ricordando come sia il Piano regionale per la qualità dell’aria approvato nel 2013, sia i provvedimenti per ridurre il traffico che il protocollo con il Ministero del 2012 per la sostituzione dei mezzi pubblici più inquinanti siano tra le misure, poste in essere dall’esecutivo, per limitare e contenere le emissioni di polveri inquinanti. 

No all’inceneritore E sul tema degli inceneritori, mentre a Terni andava in scena la protesta dei cittadini, l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini ha ribadito il no della Giunta alla previsione di ulteriori impianti. «Dare piena attuazione al piano regionale rifiuti – ha sottolineato – che non prevede di bruciare rifiuti in Umbria. C’è bisogno di un cambio di passo, comuni e cittadini devono fare la loro parte».  «Se si vuole marcare una stabile inversione di tendenza sul tema dell’inquinamento atmosferico occorre ripensare radicalmente la mobilità – ha proseguito la Carbonari – disincentivando il trasporto privato e incentivando quello pubblico su ferro, la produzione di energia premiando le fonti autenticamente rinnovabili, a impatto zero e su scale ridotte, il ciclo integrale dei rifiuti considerandoli materia prima secondaria e non materiale da bruciare e, più in generale, considerando prioritariamente l’impatto ambientale in qualsiasi scelta politica che riguardi incentivi o disincentivi a una qualsivoglia produzione. E talune scelte strategiche dell’Esecutivo regionale, come per esempio i piani regionali dei Trasporti e dei Rifiuti, non vanno certamente in questa direzione».

 

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