Ambiente, la protesta a palazzo Spada

Terni, ambientalisti in consiglio comunale, mentre partiti e gruppi civici si confrontano sulle misure anti inquinamento

Condividi questo articolo su

Lo avevano promesso, quando sono andati in piazza: «Portermo la nostra protesta a palazzo Spada». E lo hanno fatto. Lunedì, gli ambientalisti del comitato ‘Terni possibile – Margherita Hack’ hanno approfittato della seduta del consiglio comunale e, nel corso dei lavori, hanno esposto i loro cartelli di protesta contro le misure prese dal Comune per combattere l’inquinamento, ritenute insufficienti.

L’assessore Hanno chiesto ed ottenuto un confronto con l’assessore all’ambiente, Emilio Giacchetti, al quale hanno ribadito la loro contrarietà alla presenza di inceneritori e la richiesta di misure più pressanti nei confronti del traffico veicolare.

PARLANO LORENZO CARLETTI E DANIELA MERCORELLI – IL VIDEO

La 'zona zero'

La ‘zona zero’

Il Partito Democratico Quelle entrate in vigore, invece, secondo il Pd di Terni «sono tutte misure che vanno nella direzione richiesta all’unanimità proprio il 10 gennaio 2015 dall’assemblea comunale del Partito Democratico. Chiediamo ai nostri amministratori di essere sempre più incisivi su questa strada: velocizzando sulla raccolta differenziata con l’introduzione del porta a porta e ribadendo la nostra contrarietà al rilascio o alla modifica di autorizzazioni che consentano di incenerire rifiuti nel nostro territorio, accelerando sulla definizione di quel Piano urbano per la mobilità sostenibile che renda più facili e sostenibili gli spostamenti in città per tutti i 365 giorni dell’anno e chiedendo il completamento di tutte le infrastrutture necessarie a migliorare i collegamenti, firmando nuovi protocolli con le industrie per ridurre le emissioni e intavolando un ragionamento più ampio sulle misure per favorire la riqualificazione energetica degli edifici e la riduzione del consumo di suolo».

«Giusta direzione» Il 2016, secondo il Pd, insomma «inizia con un passo importante nella giusta direzione. La sostenibilità è il filo conduttore di una rivoluzione culturale che va promossa in ogni sede per la ridefinizione dei modelli sociali, economici e culturali a cui deve tendere la Terni di domani. Lavorando per stimolare la partecipazione, la condivisione e il sostegno necessari in città affinché si raggiunga un obiettivo irrinunciabile, che riguarda e coinvolge tutti».

Una foto scattata dal Prc

Una foto scattata dal Prc in piazza Ridolfi

Rifondazione Comunista Il Prc non usa mezzi termini e dice che «nonostante l’urgenza di provvedimenti efficaci e strutturali, la cittadinanza ternana si ritrova a dover sottostare all’ennesima ordinanza riguardante le ‘limitazioni’ sul traffico, che ha tutti i connotati di una presa per i fondelli», parlando di «ennesima inefficace ordinanza, volta a limitare la circolazione di automobili Euro 0-1-2 e moto e motocicli Euro 0-1 per due giorni a settimana, in un’area tra l’altro ridicola per dimensioni, in quanto di poco più estesa rispetto alla minuscola Ztl. ‘Limitazione’, inoltre, è un eufemismo, in quanto assistiamo ancora una volta alla tardiva applicazione di provvedimenti sterili e privi di controlli seri e massicci da parte di chi di dovere: solo nella mattinata di lunedì, decine e decine di autovetture Euro 0-1-2 transitavano senza problemi in C.so del Popolo e piazza Mario Ridolfi, proprio davanti a Palazzo Spada; solo per fare un esempio ‘simbolico’».

L'impianto di Terni Biomassa

L’impianto di Terni Biomassa

I ‘civici’ Secondo Gianluca Petigliani (Terni dinamica), Giovanni Ceccotti (Progetto Terni) e Leo Venturi (Terni oltre), invece,  «la questione ambientale, per la città di Terni, è una priorità da affrontare concretamente poiché per troppi anni è stata sottovalutata e sminuita e l’idea che Terni possa accogliere ulteriori rifiuti da incenerire è una pura follia che non può essere minimamente presa in considerazione. Le “strumentalizzazioni” e tanto meno le “rassicurazioni” su tali temi non sono utili a risolvere questo preoccupante problema. Il risanamento ambientale e la tutela della salute dei cittadini sono obiettivi che vanno perseguiti con scelte concrete nella consapevolezza che nella “conca” non si possono aggiungere ulteriori sostanze inquinanti, ma ridurre quelle già presenti».

L'impianto Aria Acea

L’impianto Aria Acea

«Chi inquina risani» Misure estemporanee e tampone, dicono, «non risolvono il problema che va aggredito con interventi strutturali partendo dalla condivisione del principio che chi inquina deve contribuire a risanare. Tutto ciò a partire dai soggetti produttivi che non solo devono investire per abbattere le emissioni ma mettere a disposizione della comunità risorse economiche utili a finanziare opere in grado di rendere compatibile la loro presenza nel contesto ambientale generale della città. Nel contempo le istituzioni non possono più sottrarsi al dovere di fare scelte chiare su altri versanti quali, ad esempio, l’incentivazione della mobilità alternativa, la realizzazione delle piste ciclabili, oggi di fatto inesistenti, delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici, anch’esse inesistenti, e il contenimento del loro costo, la definizione di regole e modalità per la riconversione, in tempi certi, degli impianti di riscaldamento più inquinanti presenti in città, a partire da quelli in funzione nelle strutture pubbliche, l’avvio di una funzionale raccolta differenziata oggi assolutamente inadeguata».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli