Terni, pozzi inquinati: cambia lo scenario

Per 3 dei 5 pozzi privati, nei quali il sindaco aveva vietato l’utilizzo per uso umano o animale, divieto esteso anche a quello irriguo

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Si aprono nuovi scenari intorno all’utilizzo dell’acqua dei pozzi a Terni. Pochi giorni fa, a seguito di una nota della Usl Umbria 2 dalla quale risulta che l’acqua di alcuni pozzi privati è inquinata e quindi non utilizzabile per il consumo umano o animale – data la presenza di tetracloroetilene superiore ai limiti consentiti -, il sindaco Leopoldo Di Girolamo ne aveva vietato l’utilizzo. Il sindaco si trova, però, costretto ora a rettificare le ordinanze.

I pozzi Si tratta di 5 pozzi siti in via Carducci (22 nanogrammi per litro), via Lessini (11 nanogrammi per litro), via Belli (70 nanogrammi per litro), strada di Maratta Alta (11 nanogrammi per litro) e strada Madonna del Monumento (77 nanogrammi per litro). Per tutti, il sindaco, ne aveva vietato l’utilizzo per il consumo umano o animale. Dalle rettifiche emerge che per i pizzi di via Carducci, via Belli e strada Madonna del Monumento, viene esteso il divieto anche all’uso irriguo del pozzo.

Il Sii A seguito della vicenda dei pozzi privati oggetto di ordinanza del sindaco di Terni, il Sii sta ricevendo in questi giorni numerose richieste di chiarimenti e informazioni da parte di cittadini e famiglie di bambini che frequentano le scuole della città. A tale proposito il direttore generale Paolo Rueca ribadisce quanto già detto pochi giorni fa: «I pozzi soggetti ad ordinanza comunale sono privati e non sono collegati alla rete pubblica. L’acqua che arriva nella case e nelle strutture pubbliche, comprese le scuole, è assolutamente pulita e sotto continuo controllo da parte del Sii. Non vi è alcun collegamento fra la rete gestita dal servizio idrico e i pozzi oggetto dell’ordinanza comunale».

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