Ast e i progressi che l’estate porta in dote

In vista dell’autunno l’azienda può dire di aver affrontato positivamente alcune tappe decisive. Dall’integrativo al progetto-scorie, passando per la sostenibilità ambientale

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Il cuore dell’estate è anche tempo di bilanci per Acciai Speciali Terni. L’azienda il suo ad Massimiliano Burelli hanno affrontato alcune tappe non semplici, ma in grado di restituire un po’ di chiarezza non solo alle relazioni sindacali, più distese dopo trattative serrate, ma anche al rapporto fra la multinazionale e il territorio. Con alcune linee guida seguite finalmente da passi concreti su più fronti.

AST, IL REPORT DI SOSTENIBILITÀ

Rotta sull’ambiente e la sostenibilità

Partendo dalla fine, il piano di sostenibilità ambientale illustrato lo scorso 8 luglio a Roma, restituisce il quadro di un’azienda che, spesso oggetto di critiche sul fronte dell’impegno ambientale, vuole diventare sempre più ‘green’. Vanno in questo senso i progetti per ridurre drasticamente il cosiddetto Pm10 – del 39% – e per risolvere l’annoso problema-polveri a Prisiciano. Quel piano è fatto anche di recupero – scorie in testa -, riciclo, risparmio energetico, contenimento delle emissioni. E rappresenta il viatico per quel salto di qualità da tempo atteso ma mai pienamente attuato anche in ragione di una storia industriale antica, sviluppatasi anche in epoche e periodi in cui l’attenzione per l’ambiente e la salute non era affatto prioritaria.

Buona base di partenza

Sul piano delle relazioni sindacali, invece, un’ulteriore schiarita è giunta dall’accordo – con sindacati e Rsu, poi avallato ad inizio luglio dai lavoratori – sull’integrativo che ha già portato all’erogazione di 500 euro, a cui seguirà nelle prossime settimane quella relativa a servizi welfare. Passo – la firma sull’integrativo – preceduto a sua volta dall’ok al piano industriale biennale che prevede investimenti per 60 milioni di euro. Se l’autunno sarà impegnativo, l’estate ha già portato con sé alcuni risultati che è lecito definire positivi. Sullo sfondo, il progetto-scorie che, accanto al riassorbimento totale del personale impiegato dalla Ilserv e l’obiettivo dichiarato del recupero del 100% dei materiali, fa sperare nella nascita anche a Terni di una filiera del recupero capace di espandersi sul piano economico e occupazionale. Non diversamente dal nord Europa.

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