Comune di Terni, consiglio teso su Ater

La commissione stravolge la delibera di giunta sulla cessione degli alloggi, ma il nuovo testo andrà in aula senza il parere favorevole. Piano di riequilibrio in pericolo

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La questione sarà pure – e in effetti lo è – di carattere strettamente tecnico, ma lunedì pomeriggio potrebbe diventare un caso clamorosamente politico. Perché in consiglio comunale, a Terni, il dibattito sulla possibile trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per un buon numero di alloggi attualmente in proprietà superficiaria all’Ater Umbria, promette di essere teso. 

Sandro Corradi

Il piano di riequilibrio Si parla di soldi – molti e importanti nel contesto del piano di riequilibrio del conti comunali, e – visto che martedì sullo stesso si esprimerà la commissione, presieduta dal sottosegretario Bocci, del ministero dell’Interno – la questione è decisiva. La storia – ed è spiegata dettagliatamente nella delibera con la quale la giunta comunale ha chiesto al consiglio di dare il via libera all’operazione – è questa: il 16 maggio scorso, il gruppo di lavoro ristretto per l’area tematica ‘Rigenerazione urbana’ del Patto istituzionale per lo sviluppo tra la Regione Umbria e il Comune di Temi, ha delineato il percorso per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà «riguardanti almeno 625 alloggi di edilizia residenziale pubblica e loro pertinenze sugli oltre 1000 attualmente in proprietà superficiaria all’Ater Umbria nel Comune di Terni». E fino a qui, il problema non si porrebbe.

Il valore Ma sarebbe emerso quando si sono prese in esame le cifre: perché nella stessa delibera di giunta si legge che «l’introito per il Comune di Terni, a conclusione di tali procedure. ammonterà presumibilmente a circa Euro 2.300.000,00/2.400.00,00 , specificando che l’esatto importo del corrispettivo dovuto calcolato sarà determinato in tempi brevi dai tecnici». Poi con una delibera successiva, la giunta ha stabilito di aggiungere altri alloggi al pacchetto, specificando che «l’esatto importo del corrispettivo dovuto sarà determinato dai tecnici».

Commissari perplessi Lunedì mattina della cosa è tornata ad occuparsi la prima commissione consiliare – visto che nel pomeriggio la delibera è inserita al punto 2 (prima il sindaco informerà sulle motivazioni che lo hanno spinto a scegliere Sandro Corradi come nuovo assessore) dell’ordine del giorno del consiglio comunale e la discussione ha portato ad un risultato che non potrà che alimentare il dibattito in aula.

Il problema Un motivo di perplessità non di poco conto è rappresentato dalla mancanza di un parere tecnico che attesti la congruità della valutazione data agli alloggi oggetto della possibile transazione e, siccome è probabile che tutti gli atti legati al piano di riequilibrio dei conti comunali possano essere oggetto di valutazioni successive da parte di altri organi dello Stato, senza la certezza di votare una cosa inattaccabile, qualche timore c’è. 

Gli emendamenti Tanto che la commissione ha inserito degli emendamenti decisivi alla delibera: intanto nel nuovo testo non dovrebbe più comparire la quantificazione delle somme che il Comune conta di incassare e nemmeno «immediata eseguibilità dell’atto», ma lo stesso sarebbe eseguibile «solo dopo che l’amministrazione comunale avrà determinato l’esatto importo del corrispettivo» e che «il consiglio comunale avrà approvato l’esatto importo determinato dai tecnici di questa amministrazione». 

Parere negativo La delibera, così emendata, diventerebbe un’altra cosa: di fatto si potrebbe quasi parlare di un atto di indirizzo della giunta e la cosa non ha un valore minimo, visto che nel piano di riequilibrio del conti comunali il ‘capitolo’ Ater rappresenta una voce importante, visto che è previsto un introito complessivo di tre milioni di euro. Tanto che – e qui nasceranno sicuramente delle polemiche in aula – il presidente Chiappini porterà il documento in consiglio, specificando che il parere della commissione è però negativo, visto che solo due consiglieri hanno espresso parere favorevole.

Gli ‘ex Novelli’ in consiglio

Maggioranza al confronto Inevitabile pensare che – al netto delle possibili sospensioni legate alla presenza dei lavoratori della ex Novelli, che saranno in aula e anche al possibile arrivo dei comitati ‘No inceneritori’ e ‘No acquedotto – la questione dovrà essere oggetto di un confronto all’interno della maggioranza che sostiene la giunta Di Girolamo. Una maggioranza che fa registrare sempre nuove frizioni al proprio interno.

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