Leonardo da Vinci, l’Umbria in frenata?

Troppi silenzi e poche iniziative per valorizzare la sua scoperta e Luca Tomìo minaccia di togliere le tende: «Per ora faccio quello che posso, ma non ci sarò per sempre»

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di M.T.

L’impressione è che ci sia qualcosa che non quadra. Qualche scricchiolio si avvertiva da tempo, ma una serie di episodi – uno di seguito all’altro – hanno contribuito a consolidare i dubbi. 

Vittorio Sgarbi a Terni (Foto Mirimao)

Sgarbi Prima Vittorio Sgarbi – intervenendo alla presentazione ‘ufficiale’ del Paesaggio di Leonardo da Vinci all’Archivio di Stato – non le ha ‘mandate a dire’: «La scoperta – ha ricordato – è importante e va condivisa. In Umbria, a seguito del terremoto, c’è grande difficoltà, ma come da me già sottolineato più volte non c’è alcuna ragione per disertare questa regione. Certo, Terni potrebbe fare di più per valorizzare questa importante scoperta che richiama un Leonardo turista che viene alla Cascata delle Marmore, mi pare che un turista possa seguire quelle tracce». E alla fine Sgarbi ha lanciato un’idea: «Proporrò di utilizzare la Cascata delle Marmore come immagine simbolo della ‘Giornata nazionale del paesaggio’ per il 2018».

LA PRESA DI POSIZIONE DI SGARBI – IL VIDEO 

Federico Bona Galvagno

«Campanilismo idiota» Poi il magistrato Federico Bona Galvagno – alla presentazione delle ‘Giornate Fai’ – che ha scandito: «Bisogna capire che occorre puntare anche sulla parte meridionale dell’Umbria, oscurata dal nord. Questo è evidente. Ritengo che questa zona della regione, per il verde e altri aspetti, non abbia nulla da invidiare alla controparte e lo dico da torinese. Ho notato che qui ci si vuole di mettersi in evidenza ‘nascondendo’ gli altri, si cerca di accavallarsi in una forma che diventa campanilismo idiota». 

Luca Tomìo

La ‘depressione’ Offrendo un assist a Luca Tomìo, che insofferente da tempo per la gestione della scoperta su Leonardo Da Vinci e la cascata delle Marmore ha rilanciato: «Terni è depressa culturalmente (in evidente contrapposizione con l’assessore Tiziana De Angelis che parla di crescita; ndr) anche restando all’interno di un contesto regionale».

Sopralluogo alla Cascata

La ‘Conca’ Lo studioso ha calcato la mano: «Ci rendiamo conto che parliamo di Leonardo Vinci? Un ‘brand’ mondiale e vi dico che a New York non sanno cosa sia la Cascata delle Marmore. È bene che qualcuno apra gli occhi su questa cosa». Non risparmiando nessuno: «Terni deve fare sistema davvero, dalle scuole al sindaco. E nel discorso rientrano anche i giornalisti: non è stato evidenziato il discorso di Vittorio Sgarbi, che ha parlato di una ‘cascata che può diventare il simbolo d’Italia’. Ci sono troppi campanilismi in Umbria e a Terni: accendetela questa miccia, non tenete le cose schiacciate solo nella ‘Conca’».

LA SORTITA DI TOMIO – IL VIDEO

San Pietro in Valle

San Pietro in Valle Quindi c’è stata la giornata dedicata alla riscoperta dell’Abbazia di san Pietro in Valle. Dove si è registrata la – curiosa e contemporanea – assenza delle istituzioni.  Tranne, ovviamente, di quelle strettamente interessate alla cosa: «La tempestività che c’è stata a Ferentillo (LE FOTO DELLA GIORNATA), non c’è stata a Terni», ha esclamato dispiaciuto. «Il sindaco di Ferentillo e Sebastiano Torlini hanno capito la potenzialità del luogo, hanno capito quanti turisti possono attrarre. Terni con un Leonardo, e lo ripeto un Leonardo, rimane nel suo immobilismo. Per ora faccio quello che posso, ma non ci sarò per sempre».

Marcia indietro Ecco perché, senza scomodare una signora che di storie misteriose era esperta come Agatha Christie – «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova», diceva la celebre scrittrice di gialli – l’impressione è che ci sia qualcosa che non quadra. E proprio quella di lunedì potrebbe essere la giornata giusta per saperne di più su quel «non ci sarò per sempre» detto da Tomìo.

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