Nuovo palasport Terni: «Rischio carte bollate»

Il Centro studi Malfatti e la realizzazione della struttura: «La questione non è stata risolta. Prima della firma si doveva trovare accordo»

Condividi questo articolo su

del Centro studi politici e sociali ‘Malfatti’

Nella sede municipale è stato siglato il contratto per la realizzazione del palazzetto dello sport da realizzarsi a Terni nell’area del Foro Boario nelle vicinanze dello stadio Libero Liberati. Il dottor Salini ha firmato il contratto in qualità di presidente del CdA della Salc ditta che si è aggiudicata la realizzazione dell’opera: secondo le previsioni visti i tempi dell’iter burocratico quantificati in un anno i lavori partiranno nella primavera 2020 in quanto è intenzione del Comune agevolare e velocizzare le procedure.

VIDEO – IL NUOVO PALASPORT DI TERNI: OBIETTIVO 2023

Il palazzetto sarà finito secondo le aspettative nel 2022 per le competizioni mondiali di scherma in programma nel 2023. I costi a carico del Comune sono di tre milioni di euro in tre anni: nasce una riflessione data dalle ricorrenti voci di nuovo buco di bilancio sbandierate ai quattro venti dalle opposizioni e di seguito smentite dalla maggioranza o ridotte a cifre al quanto minori. Sarà in grado l’ente municipale versare tale cifra nei tempi dovuti? La Fondazione Carit contribuisce all’opera con 2 milioni di euro.

L’EFFICACIA DELL’AGGIUDICAZIONE: NASCE LA PALATERNI SRL, CAPITALE SOCIALE 510 MILA EURO

Il contratto è stato firmato senza aver definito le modalità di trasferimento, realizzazione dei nuovi edifici e della demolizione dei fabbricati adibiti a magazzini ortofrutticoli che sono a carico degli operatori, i quali sostengono di non poter sostenere tali costi quantificati in centinaia di mila euro vista una forte crisi del settore, dove vengono messi in pericolo quaranta posti di lavoro. C’era stata una prima audizione a fine settembre, ma vista l’assenza dell’assessore ai lavori pubblici, l’assessore al commercio Fatale aveva rinviato a data a destinarsi con la presenza anche dell’assente.

L’ESPOSIZIONE IN COMMISSIONE, L’AVVOCATO SEGARELLI: «TRONCARE COSÌ È ILLEGITTIMO»

Da notare che nel progetto iniziale erano a carico della ditta esecutrice la demolizione sia degli stand ortofrutticoli che il mattatoio. Ora solo il mattatoio è a carico della stessa: vista la non risolta questione e l’incarico dato dagli operatori ortofrutticoli ad un legale già presente all’incontro in commissione, temiamo che la vicenda potrà avere un seguito con carte bollate, che finiranno per allungare i tempi. Sarebbe stato opportuno trovare un accordo in primis con gli operatori ortofrutticoli poi firmare il contratto, anche perché se i tempi di inizio lavori si prolungassero con conseguente ritardo della conclusione potrebbero esserci delle penali a carico del Comune. Quindi sarebbe stato opportuno firmare dopo aver trovato un accordo e a trasferimento avvenuto per essere al riparo da ogni possibile ritardo nel rilascio dell’area da parte dei grossisti ortofrutticoli.

AGOSTO, I GESTORI ORTOFRUTTA SUL PIEDE DI GUERRA

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli