Perugia, addio ai binari della vecchia ferrovia

Cominciati i lavori anche nel tratto fra Sant’Anna e Ponte San Giovanni. Intanto nel vecchio capolinea tensioni per la mancanza di servizi e informazioni

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Fa un certo effetto vedere all’opera i bobcat che sradicano dal suolo i secolari binari della Ferrovia Centrale Umbra. Le foto che vi mostriamo, relative all’ultimo tratto, quello fra Perugia Sant’Anna e Ponte San Giovanni (che non rientra nel mega cantiere Rfi), sono suggestive e affascinanti.

BINARI TAGLIATI LUNGO LA FERROVIA – GALLERY

Addio binari

I lavori Terminate le operazioni preliminari di sminamento, che erano cominciate ai primi di febbraio, sono cominciati quindi anche nel tratto che arriva fino al cuore del capoluogo umbro i lavori di sostituzione dei binari: i lavori prevedono la realizzazione del raddoppio selettivo, l’elettrificazionell’e rifacimento degli impianti e la creazione di un sottopasso per gli studenti del ‘Volta’ e del ‘Cavour Marconi Pascal’ alla stazione di Piscille. Riaperto per l’occasione anche il vecchio casotto che fungeva da sala d’aspetto: viene ora utilizzato come rimessa per i mezzi.

TUTTO SULLA FERROVIA CENTRALE UMBRA – ARCHIVIO

La stazione Sant’Anna Lavori per 13,5 milioni di euro che dovrebbero terminare entro 3 anni e restituire a Perugia la stazione di Sant’Anna in piena efficienza. Ora non lo è affatto. Chiusa in fretta e furia ormai 13 mesi fa, lo storico capolinea della ferrovia regionale è attualmente transennato sia davanti che dietro. Resta attivo il bar mentre la sala d’aspetto e i bagni vengono aperti a singhiozzo, il che provoca non pochi disagi. Formalmente è ancora capolinea del servizio di collegamento, ma anziché i treni arrivano i bus sostitutivi, che fino a qualche giorno fa parcheggiavano accanto i binari ora invece, con l’inizio dei lavori, arrivano alle spalle della stazione, laddove prima c’era il parcheggio.

LA RIVOLUZIONE PER I PARCHEGGI DEI BUS SOSTITUTIVI – LEGGI L’ARTICOLO

Stazione recintata

Nervosismo al capolinea La nuova rivoluzione ha creato altre tensioni fra i pendolari (che si ritrovano al loro arrivo spaesati e senza servizi) ma soprattutto fra i gestori degli esercizi commerciali: oltre al bar, ci sono un’edicola, un ristorante e numerosi uffici professionali, che ancora una volta lamentano un calo del proprio giro d’affari, visto che senza i passeggeri (inevitabilmente calati dopo la chiusura del servizio su ferro) e senza parcheggi i clienti hanno difficoltà a fermarsi. A quanto si apprende, nel pomeriggio di mercoledì ci sono stati momenti di tensione quando diversi pendolari si sono lamentati perché hanno trovato chiusi sia i bagni che la sala d’aspetto. Certo una condizione non agevole, considerando che i più sfortunati erano attesi da un viaggio in bus di oltre un’ora.

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