Razzie in 50 garage: arrestati altri cinque

La polizia ha fermato due rumeni e tre moldavi. Altri 2 arresti in autunno, tre denunce a piede libero. I furti a Perugia, Bastia Umbra, Foligno e Spoleto

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Puntavano i garage perché ci sono meno sistemi di allarme e non c’è il rischio di trovarci qualcuno dentro. Avevano scelto quelli dei grandi condomini, a Perugia – nel quartiere di Madonna Alta – Bastia Umbra, Foligno e Spoleto.

Rubato anche olio d’oliva

Come rubavano Bastava fare un buco sul portone d’ingresso, inserire la mano e azionare la leva, per aprire lo sportello e introdursi nei garage, per poi rubare – praticamente indisturbati – tutto quello che c’era da rubare: biciclette, piccoli elettrodomestici, attrezzi per bricolage e giardinaggio, addirittura taniche di olio d’oliva. Nulla che fosse particolarmente di valore, ma oggetti facilmente ‘piazzabili’, attraverso una ben organizzata rete di vendita che arrivava fino ai paesi di provenienza. «La banda aveva trovato l’uovo di Colombo – ha spiegato il capo della mobile Virgilio Russo – perché nei garage non ci sono gli stessi strumenti di protezione che ci sono nelle abitazioni: pur non essendoci beni di valore elevatissimo, operando in serie riuscivano a monetizzare spedendo la merce in patria per farla rivendere».

Gli arresti Addirittura, la banda – composta da dieci persone – si stava organizzando con spedizioni in proprio, con camion. Un paio (un rumeno ed un lituano, considerati gli autori materiali) erano stati già arrestati lo scorso autunno dalla polizia di Perugia, che nella mattinata di venerdì ha chiuso il cerchio mettendo le manette ai polsi ad altri cinque: C.D. e V.C.S (cittadini rumeni di 38 e 31 anni), V.C., I.C. e M.C. (moldavi di 23, 50 e 30 anni). L’accusa associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Altri tre elementi sono stati denunciati a piede libero. Curiosità: il moldavo 50enne è stato fermato a Ravenna, mentre faceva una consegna come autista, suo lavoro ‘ufficiale’. L’operazione è stata coordinata dal vice capo della Mobile Adriano Felici.

La base operativa Dalle indagini è emerso che tutti e dieci vivevano nella stessa zona, fra via Mario Angeloni e via del Macello, nei pressi della stazione Fontivegge. E lì c’erano anche i magazzini dove veniva custodita la refurtiva, individuati a febbraio dalla polizia, che già da mesi stringeva il cerchio attorno alla banda, grazie all’attività investigativa degli uomini della squadra Mobile, sezione ‘antirapina’. Fra la prima e la seconda operazione, è stata recuperata refurtiva per quasi 50mila euro – frutto di circa 50 colpi in altrettanti garage privati – la maggior parte della quale è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.

Operazione illustrata in conferenza stampa

Messaggio positivo «Sono notizie che accogliamo con piacere – ha commentato il questore Giuseppe Bisogno – nella speranza che i cittadini di Perugia e di tutta la provincia si sentano più sereni relativamente alla sicurezza nelle loro abitazioni. Ringrazio la squadra Mobile per la brillante operazione. Dobbiamo essere consapevoli che le attività investigative hanno bisogno di tempo, lo devono capire i cittadini e lo devono capire gli organi di informazione. Ma questa operazione dimostra ulteriormente che bisogna avere fiducia nell’operato delle forze dell’ordine». Il Questore ha sottolineato ovviamente la collaborazione con la magistratura: in particolare il gip Lidia Brutti e il pm Manuela Comodi.

Gli appelli Parallelamente alle indagini, negli uffici della questura è partita un’altra certosina operazione di riconsegna del materiale rubato ai legittimi proprietari. Fin dai primi sequestri, sono stati lanciati appelli a chi avesse subito furti nei propri garage e furono diffuse le foto degli oggetti recuperati. Anche questa parte della complessa operazione è stata gestita dal personale della squadra Mobile – sezione reati contro il patrimonio – che di volta in volta ha raccolto le denunce e verificato la proprietà degli oggetti recuperati.

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