Terni, caso ‘Valentina’: bike sharing morto?

Il servizio di biciclette a noleggio – che doveva essere un fiore all’occhiello – non esiste praticamente più e l’assessore Giacchetti evita pure di parlarne

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di A.V.

Che fine ha fatto ‘Valentina’? È proprio il caso di chiederselo perché quelle belle biciclette gialle e rosse che animavano i punti fondamentali della città non ci sono più. Il progetto di bike sharing, era già stato un flop nel 2009, anno di lancio, quando le ciclostazioni iniziarono a rimanere vuote. Ma poi nel 2013, San Valentino fece ‘il miracolo’ – il progetto fu rilanciato il 14 febbraio – e le biciclette tornarono, portando proprio il nome del Santo. 

La mappa delle ciclostazioni

Il nuovo progetto sarà anche nato sotto protezione ‘quasi divina’, ma neanche questo sembra essere servito, perché le ciclostazioni, dopo meno di 4 anni dal rilancio, sono di nuovo vuote. Il Santo la mano ce l’ha messa, ma cosa diranno i sostenitori terreni dell’iniziativa, tenendo presente che già a marzo 2015 il sistema sembrava essere in affanno?  L’assessore ai trasporti e alla mobilità, Emilio Giacchetti, a marzo 2015, quando gli iscritti al servizio erano 767, diceva: «‘Valentina’ è un’azione fortemente sostenuta dall’amministrazione. Il servizio, rinnovato, saprà rispondere ai problemi di manutenzione presentati in passato, concretizzandosi in tutta la sua potenzialità».

Marzo 2015, quando le bici c’erano

Il movimento 5 Stelle Ad attendere l’assessore ‘al varco’ i pentastellati che a luglio 2016 denunciavano come il sistema di 14 ciclostazioni con 10 postazioni ognuna, per un totale di 140 colonnine dalla primavera 2016, apparisse inattivo. «Le postazioni sono per lo più spente, numerose bici appaiono in fase di decadimento – con ruote sgonfie e bucate, molte con selle danneggiate e parti arrugginite – molte postazioni sono addirittura completamente prive di bici ed inoltre sembra impossibile prelevare le stesse tramite l’utilizzo della tessera preposta». Insomma: «rispetto agli impegni presi,  il sistema del bike sharing cittadino appare completamente disattivato e inutilizzabile», dicevano.

Le richieste Per tutto questo chiedevano al sindaco e alla giunta di chiarire quali fossero le cause di questo perdurare del malfunzionamento e perché non vi fosse stato posto rimedio. Tutto questo anche per capire quando il sistema sarebbe stato di nuovo disponibile e attivo.

Marzo 2017, le biciclette scomparse

La situazione oggi A sei mesi dall’interrogazione dei Cinque Stelle la situazione, se possibile è anche peggiorata. Infatti tutte le ciclostazioni della città risultano vuote, anche se sul sito ‘bicincittà’, il servizio sembra funzionante. Delle 14 stazioni, solo quattro sono indicate come inattive. Osservando le stazioni attive però c’è qualcosa di strano. In ognuna si legge che le biciclette disponibili sono zero, fatta eccezione per quella di piazza Tacito in cui ce ne sarebbe una. Quindi a meno che non sia scoppiato uno strano virus in città che ha portato gli abitanti ad ‘affittare’ 78 biciclette (su 79) dislocate per il territorio, qualcosa non torna. Walter Giammari dell’ufficio mobilità del Comune, a luglio rassicurava spiegando che nonostante le colonnine fossero 140, «le bici disponibili nel periodo migliore, cioè la primavera e l’estate, sono 79 per creare una sorta di bilanciamento e non far trovare mai piene le postazioni agli utenti». Giusto lasciare le postazioni libere, ma una bicicletta per 140 postazioni sembra un eccesso, qualcosa non va.

Emilio Giacchetti

L’assessore non risponde Ma questo sembra abbastanza ovvio, così ovvio che il tema era proprio uno di quelli che doveva essere discusso al question time di lunedì mattina – c’era un’interrogazione presentata dal M5S – ma l’assessore Emilio Giacchetti, non ha partecipato alla seduta del Consiglio comunale. UmbriaOn, allora, ha provato a raggiungerlo telefonicamente e pure con il canonico ‘messaggino’, ma non ci sono state risposte. La povera ‘Valentina’ dovrà aspettare ancora qualche tempo. Forse, per avere risposte, farebbe meglio a rivolgersi al suo santo protettore perché sulla Terra di risposte non ce ne sono.

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