‘Repulisti’ pini a Terni: «Adesso si cambia»

Lunedì scattata l’operazione per l’abbattimento di 44 alberi in via Lungonera Savoia, poi la riqualificazione. «Niente politica della motosega, ecco il progetto Terni verde»

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Leonardo Latini e Benedetta Salvati

Blocco della circolazione stradale – doppio senso attivato in via Piave con possibilità di reinserimento da viale Brenta – motoseghe in mano e via alla prima fase dell’intervento, ramo per ramo. Con massima cautela vista la vicinanza delle abitazioni: in via Lungonera Savoia partito l’intervento per l’abbattimento dei 44 pini considerati a rischio (di classe ‘D’). Off-limits anche l’area – primi cento metri – dei giardini XXV Aprile. Ordinanza in vigore fino a venerdì 31 agosto, ritorno alla normalità sabato 1° settembre. Solo il primo step del progetto che ha in testa l’amministrazione comunale, che conta nel triennio 2018-2020 «di piantare con risorse proprie 1000 piante a fronte di 300 abbattimenti necessari. A ciò si devono aggiungere le 350 che arriveranno dalle piantumazioni compensative per i tagli privati, quelle delle donazioni e infine quelle derivanti dai crediti ambientali a cui le aziende private devono far fronte nell’ambito delle politiche di contrasto all’emissione di Co2».

I due principi e l’ossigeno L’operazione proseguirà in un secondo momento con la riqualificazione: rifacimento dei marciapiedi e soprattutto inserimento di nuove alberature in sostituzione dei pini abbattuti. Del tema se ne è parlato in una conferenza stampa convocata dal sindaco Leonardo Latini e dagli assessori – verde pubblico, arredo e decoro urbano – Benedetta Salvati ed Enrico Melasecche nella mattinata di lunedì. Con loro anche il funzionario tecnico del Comune Federico Nannurelli: «Sono due i principi – ha esordito il 44enne avvocato – per il quale ci siamo attivati, la sicurezza/incolumità dei cittadini e nuova politica per il verde cittadino: la piantumazione, quantomeno, riguarderà lo stesso numero di alberi che saranno abbattuti. Andremo a trovare degli spazi utili: si tratta di interventi per ridare ‘ossigeno’ alla città, anche sotto il profilo estetico». Il legname derivante dal taglio – tonnellate di materiale – sarà messo a disposizione dell’Asm.

PARCO CARDETO: IL COMUNE ALZA LA VOCE

DEGRADO TOTALE NELL’AREA EX PRAMPOLINI

L’allarme, la decisione e l’aria L’assessore Salvati ha sottolineato invece che «avremo una doppia riqualificazione, del verde e urbana; è necessario intervenire in maniera definitiva sulla problematica che sta creando guai all’amministrazione perché non si riesce a garantire sicurezza ai suoi cittadini: il principio fondamentale è che tutti gli alberi dovranno essere contestualmente ripiantumati con essenze arboree con determinate caratteristiche. In primis il miglioramento delle condizioni della qualità dell’aria e il fatto che non incidano sull’ammaloramento delle strade, dovranno sviluppare le loro radici in profondità e non in superficie. A seguito dell’abbattimento verranno effettuati interventi di sistemazione dei marciapiedi danneggiati, ne seguiranno altri sia a breve che a lungo termine. Stiamo valutando tutte le zone di Terni interessate e viale Borsi è una di queste, procederemo con delle ricognizioni creando una scaletta con le priorità». L’ingegnere ambientale ha specificato inoltre che «tutto è nato dalla caduta di rami in via Lungonera Savoia in condizioni favorevoli, senza maltempo; ci sono stati diversi episodi di questo tipo con i vigili del fuoco intervenuti. Già dal 2015 quegli alberi sono stati classificati di categoria ‘D’ dalla comunità montana (dismesse, ora c’è l’Afor, ndr)». E il futuro? «Sceglieremo le essenze arboree anche in virtù dell’aspetto estetico – ha proseguito – perché vogliamo bei viali in città. Oltretutto non vogliamo che tra dieci anni si ripresenti il problema legato ai marciapiedi: alla base di tutto c’è la volontà di far diventare Terni una città verde». Vie più critiche per la sicurezza dei cittadini: «Via Borsi, viale Bramante, viale dello Stadio e via Di Vittorio, sono le aree che abbiamo inserito nel Dup. Poi altre riguardano interventi di compensazione ambientale, vale a dire interventi di riduzione del danno ambientale per la qualità dell’aria».

VIA DEGLI ARTIGIANI, OASI DEL DEGRADO

Il funzionario Federico Nannurelli

Il progetto, l’obiettivo record e la politica della motosega Come da previsione – per oltre metà conferenza ha parlato lui, tirando in ballo anche altre tematiche – il più scatenato è Melasecche: «Questa consiliatura punterà sul progetto articolato ‘Terni verde 2018-2023’, a fine settembre tireremo le somme. L’obiettivo è anche chiamare a raccolta la città dopo anni di politica della motosega: sarà composto da cinque stralci, di solito la messa in dimora della piante si fa in autunno. Partiremo da quest’anno grazie ad una task-force tra il mio assessorato e quello della Salvati: individueremo delle aree (parchi compresi) in cui i cittadini e associazioni potranno donare delle piante. Risorse? 300 mila euro per la prima parte del progetto». Successivamente l’amministrazione comunale renderà noto che «per quanto riguarda il riperimento dei fondi per le nuove piantumazioni  si intende trovare circa 200 mila euro all’anno dalla gestione dei propri boschi e terreni a pascolo». Melasecche nel suo intervento ha ringraziato i vertici della fondazione Carit, Luigi Carlini e Ulrico Dragoni (presidente e vicepresidente), per l’aiuto sulla riqualificazione.

SICUREZZA STRADALE, IL COMUNE METTE NEL MIRINO SEI VIE

Melasecche, Latini e Salvati

L’ottimismo, il libro verde e la trasparenza In merito l’assessore al decoro urbano ha puntualizzato che «piantumare è un segno di ottimismo – immancabile il flashback legato alla giunta Ciaurro, in particolar modo il cambiamento in via Breda con l’inserimento dei tigli – e vogliamo che Terni si occupi del suo futuro, sognando. Creeremo un ‘libro verde’ dove metteremo nomi e cognomi di famiglie e associazioni che faranno delle donazioni in questo ambito, di piante o somme di denaro. Gli acquisti avverranno a prezzi migliori di mercato per cui non ci saranno speculazioni e arricchimenti indebiti, ci sarà massima trasparenza. Entro cinque anni vogliamo far diventare Terni una città verde e parlo di risultati tangibili».

GENNAIO 2016, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE SCATENATE: «1000 ALBERI TAGLIATI IN TRE ANNI»

I rifiuti, i parchi, gli incivili e il record lanciato Un Melasecche senza freni che, a tratti, divaga su altri aspetti: «Abbiamo un finanziamento – ha continuato – per riqualificare i giochi di molti parchi cittadini distrutti dai vandali. C’è un impegno formale perché non accettiamo che una città da 110 mila abitanti sia in balia di pochi incivili che gettano immondizia dove ritengono più opportuno: c’è un area drammatica ridotta in condizioni terribili e parlo di via degli Artigiani, la parte in fondo. Lì da anni si butta amianto e calcinacci: c’è una parte della città che resiste e poche imprese non sono in regola. Non ci arrendiamo. Educazione civica e applicazione sanzioni per chi danneggia l’immagine della città, persone che vanno redarguite. Ci sono anche ambientalisti che fanno propaganda contro ciò che cerchiamo di fare con la Fic a Piediluco e poi vengono scoperti con foto a buttare sacchetti dell’immondizia dove non possono. Siccome non possiamo assumere 1000 vigili urbani, vogliamo che i cittadini segnalino le situazioni». Passaggio – per elogiarli – sulle associazioni Contagio, Mi Rifiuto e Retake. Ma c’è spazio anche per un pronostico: «Sono certo che da qui a fine quinquennio avremo stabilito un record assoluto nella storia di Terni per numero di essenze arboree. Accetto scommesse». Da segnare.

L’ASSESSORE MELASECCHE NELL’ESTATE 2017: «QUANTO HANNO RESO GLI ALBERI TAGLIATI?»

Doppio senso temporaneo in via Piave

La visione passata e attuale. Le ‘donnine’ All’assessore viene fatto notare che in passato aveva duramente criticato il taglio degli alberi: «Non rinnego ciò che dissi. Ma sottolineo che all’epoca ne parlai perché furono tagliati pini – cita l’esempio di via del Cassero – dove non c’erano problemi di radice e mi risulta inoltre che non fossero malati. Ora invece c’è un piano strategico per la città. Metteremo piante adulte con circonferenza di 15-20 centimetri, poi in futuro avremo alberi da 5-10 metri». Si parla di via Lungonera Savoia e tra un sorriso e l’altro si tira in ballo la prostituzione: «Vorremmo creare un sorta di parco frequentato non da ‘donnine’, bensì da persone che vogliono godersi il fiume (una sorta di trait d’union con i giardini XXV Aprile e i suoi lecci). A proposito, nel progetto c’è anche il ‘recupero’ del fiume». Chiusura per Nannurelli prima di dedicare qualche minuto alla situazione di Cardeto: «Per quel che riguarda il patrimonio arboreo c’è un progetto da mettere a sistema. Il problema risorse impone lo sviluppo di finanziamenti innovativi come sponsor e partecipazione dei cittadini. Faccio un esempio: registriamo dai 200-250 interventi di abbattimento alberi privati e la legge regionale del 2001 prevede la compensazione ambientale; per ogni essenza arborea protetta due alberi da reinserire».

LA PROTESTA A CARDETO NEL 2017

Motoseghe in azione in via Lungonera Savoia

Caos Cardeto: «Non possiamo fare gli sceriffi» Passi in avanti concreti non ci sono: «Scenario estremamente – le parole di Melasecche – complesso e non possiamo fare gli sceriffi. Dobbiamo andare avanti con la giusta prudenza e al momento stiamo parlando con le diverse proprietà, c’è confusione anche su questo aspetto. Sembra però che la contrattualistica non sia sempre stata rispettata». Poi Latini, da avvocato, aggiunge che «la questione Cardeto è complicata anche dal punto di vista giuridico, è chiaro che vogliamo uscirne al più presto. Abbiamo ereditato una situazione emergenziale».

LUCA SIMONETTI (M5S): «MOTOSEGA SOLO PASSATA DI MANO»

Francesco Filipponi

L’interrogazione Oltre all’attacco di Luca Simonetti (M5S), tra i gruppi d’opposizione si registra l’immediata interrogazione – nei confronti del sindaco Latini, dell’assessore Melasecche, del presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti e della segreteria generale del Comune – presentata dal capogruppo del Pd, Francesco Filipponi: il 31enne consigliere comunale chiede al sindaco e alla giunta di «relazionare in merito al parere di Afor rispetto agli abbattimenti di via Lungonera, e alle modalità di smaltimento e recupero del legno; di conoscere le tempistiche e le modalità che l’amministrazione intende utilizzare al fine di far fronte alla mappatura cittadina delle alberature pericolose o ad un eventuale aggiornamento, e ai conseguenti provvedimenti sulla base dei pareri di competenza, e relativi interventi di compensazione; di conoscere inoltre le priorità rispetto agli interventi, e le tipologie di nuove alberature in compensazione; di apprendere se gli interventi futuri rientreranno nel procotollo con Afor o, se alternativamente, verranno utilizzati altri strumenti e con quali caratteristiche». L’atto è sottoscritto anche da Valdimiro Orsini, Tiziana De Angelis (Pd) e Paolo Angeletti (Terni Immagina).

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