Terni, parco Cardeto: Comune alza la voce

C’è la diffida nei confronti del concessionario per la sistemazione e la messa in sicurezza dell’area: «Area nel degrado, così non si può proseguire»

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Sistemazione dell’area verde e messa in sicurezza della zona. Queste le motivazioni alla base della diffida del Comune di Terni nei confronti del concessionario del parco Cardeto: intimato al titolare del cantiere di intervenire entro cinque giorni.

LO STOP AI LAVORI, IL CAOS PROSEGUE

L’invito’ L’amministrazione comunale diffida a ripulire, curare la vegetazione, rimuovere accumuli di materiali infiammabili, derattizzare e disinfestare: «Un provvedimento – spiega il Comune – che si è reso necessario per evitare incendi facilitati dal caldo di questi giorni ma soprattutto dallo stato di degrado dell’area caratterizzata, al momento, da una folta vegetazione in stato di abbandono. Il provvedimento di messa in sicurezza riguarda anche l’igiene pubblica, con la presenza di roditori e di altri animali non compatibili con un contesto urbano».

L’sos dei residenti Palazzo Spada inoltre fa sapere che nei giorni scorsi, anche in forma scritta, i residenti della zona si sono fatti avanti per manifestare preoccupazione: le attività produttive temono il ripetersi di incendi «come avvenuto lo scorso anno quando l’area verde fu interessata alla combustioni di alcuni materiali di risulta creando l’allarme in tutta l’area».

«CARDETO, CINQUE ANNI DI NULLA»

La decisione Il sindaco Leonardo Latini sottolinea che «martedì mattina ho presieduto una riunione di tecnici e di amministratori proprio per esaminare la questione del parco di Cardeto, anche alla luce dell’oggettivo allarme sul fronte della sicurezza. Le lamentele e le preoccupazioni dei residenti della zona sono le nostre. Ora il fascicolo Cardeto è all’attenzione di tutte le strutture dell’ente perché la situazione non può proseguire in questo modo, il quartiere e la città non possono fare a meno di un’area verde essenziale per la qualità urbana, un’area verde che da preziosa risorsa è diventata invece fonte di problemi».

L’iter A cinque anni dall’avvio del cantiere, l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche spiega che «a fronte di questo primo atto il Comune è pronto ad adottarne, anche nell’immediato, altri al fine di completare quanto prima l’opera. Si è arrivati al 60% della realizzazione dell’opera, un risultato del tutto insoddisfacente: le strutture tecnico legali dell’ente sono al lavoro per vagliare tutti i percorsi possibili affinché il Comune riprenda il controllo della situazione. La pazienza – conclude – nei confronti del concessionario è ormai finita».

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